Un docufilm sulla vita del beato Contardo Ferrini

Presentato venerdì 11 dicembre «Con il vento nel petto», dedicato al giurista patrono degli atenei cattolici e dei giuristi, con interviste a diversi esperti

Presentato venerdì 11 dicembre «Con il vento nel petto», dedicato al giurista patrono degli atenei cattolici e dei giuristi, con interviste a diversi esperti

Accademico, giurista, scienziato. La storia del professor Contardo Ferrini, terziario francescano e testimone di un autentico umanesimo cristiano, è stata raccontata dal regista Alberto Di Giglio tramite un docu–film presentato venerdì 11 dicembre, in anteprima a Roma, alla Sala Cinema Anica. È la prima volta che viene raccontata sul grande schermo (a destra un’immagine del film) la parabola umana, professionale e spirituale di Ferrini, nato a Milano nel 1859 e morto a Suna di Verbania, sul Lago Maggiore, nel 1902 a soli 43 anni. Dal 1942 il suo cuore è custodito in un reliquiario nella chiesa di Santa Lucia di Suna, mentre il suo corpo riposa nella cripta dell’ Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano.

Grande studioso di diritto romano, uomo mite e caritatevole in un’epoca, la seconda metà dell’Ottocento, nella quale i docenti universitari erano spesso anticlericali. Di lui, papa Pio XII nell’omelia della Messa di beatificazione, disse: «Scienza e fede resero insigne il nostro Contardo, quella scienza che non osteggia la fede, ma della quale egli si fece un gradino per elevarsi più in alto verso Dio e la religione dei suoi padri, abbracciando, come in una sintesi della sua vita, la scienza umana e la scienza religiosa, per poggiare infine verso un’altra scienza sovreminente, la scienza della carità di Cristo. Scienza umana, scienza religiosa e scienza della carità di Cristo: ecco i gradi del genio, delle virtù e della santità di Contardo. Egli aveva compreso che l’uomo è un “ens finitum, quod tendit ad infinitum”; che ha un’anima immortale, la quale varca l’abisso che divide il mondo materiale dallo spirituale e, separandosi dal corpo, vola a posarsi sulla sponda dell’eternità davanti allo sguardo e al giudizio di Dio».

C’è tutto questo nel ritratto dell’accademico e giurista lombardo, patrono dei giuristi e delle università cattoliche, tracciato da “Con il vento nel petto”, opera non solo diretta ma anche prodotta da Di Giglio, che ha scritto i testi insieme a Marco Invernizzi, storico e autore di un libro su Ferrini, da un’idea dell’Associazione Piccola Porziuncola di Verbania, in collaborazione con l’Ordine Francescano Secolare di Verbania. La colonna sonora del docu–film è affidata all’estro artistico del musicista, cantautore e arrangiatore Beppe
Frattaroli. La fotografia e il montaggio sono di Daniele Massa.

Il percorso esistenziale di Ferrini viene affrontato dal regista tramite immagini suggestive della vita del beato (da Milano a Suna, passando per Berlino, Pavia, Messina e Modena), le illustrazioni dell’artista romano Spartaco Ripa che ricostruiscono i momenti più significativi dell’infanzia, della formazione e dell’impegno politico del professore, interviste ad esperti del mondo accademico e cattolico, e parti recitate dagli attori Stefano Grillo, Bruno Furini e Sebastiano Russo. Ferrini è interpretato dall’attore Bruno Furini ed una colonna sonora originale accompagna la voce narrante di Massimo Dapporto.

Alla presentazione presso la Sala Anica, la proiezione è stata introdotta dall’attrice Marta Bifano e dal giornalista e scrittore Andrea Monda, mentre al termine si è tenuto un dibattito con il regista e con interventi di giuristi, magistrati ed esponenti del mondo universitario.

 

14 dicembre 2015