Ucraina: Shevhuk incontra i vertici della Commissione europea

La visita “di lavoro” dell’arcivescovo maggiore di Kiev: «Ci sentiamo parte della famiglia delle nazioni europee». Sul tavolo anche il ruolo delle Chiese in tempi di guerra

A Bruxelles da ieri, 7 novembre, per una visita “di lavoro”, l’arcivescovo maggiore di Kiev Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, ha incontrato i rappresentanti della Commissione europea: Olivér Várhelyi, commissario europeo per l’allargamento e la politica di vicinato della Commissione Ue, e Michael Siebert, direttore esecutivo per le questioni legate all’Europa orientale. Il presule ha ricordato ai rappresentanti della Commissione europea la visita del Consiglio panucraino delle Chiese e delle organizzazioni religiose a Bruxelles nel 2013. In quell’occasione i leader religiosi avevano espresso «all’unanimità» ai leader dell’Unione europea «il sostegno inequivocabile alla scelta europea dell’Ucraina. Anche oggi – ha sottolineato -, in questo contesto di guerra neocoloniale condotta dalla Russia contro l’Ucraina, desideriamo ribadire la ferma volontà dell’Ucraina di far parte della famiglia delle nazioni europee. L’Ucraina attende un invito per aderire all’Unione europea».

Il segretariato romano della Chiesa greco-cattolica ucraina (Ugcc) riferisce che Shevchuk ha condiviso informazioni sulla situazione in Ucraina e sul ministero pastorale della Chiesa greco-cattolica ucraina in tempo di guerra, il cui compito principale è «curare le ferite» e fornire assistenza sociale. Durante l’incontro tra le parti, sono state affrontate tematiche legate alla situazione umanitaria in Ucraina e alla necessità di una stretta collaborazione nel campo umanitario tra le istituzioni competenti dell’Unione europea e le organizzazioni caritative religiose.

Dell’esperienza del lavoro della Chiesa greco-cattolica ucraina con i migranti, forzatamente espatriati in Paesi europei, ha parlato il vescovo Stepan Sus, capo del dipartimento di Pastorale missionaria dell’Ugcc. «Le nostre comunità nei Paesi europei svolgono un ruolo importante non solo come luoghi di preghiera, ma anche come centri attivi di servizio sociale. Grazie alla diffusa rete delle nostre strutture pastorali in Europa, siamo stati in grado di fornire l’assistenza necessaria ai profughi provenienti dall’Ucraina e di accompagnarli nelle loro nuove condizioni di vita», ha sottolineato.

Il commissario Várhelyi ha molto apprezzato l’impegno della Chiesa greco-cattolica ucraina in ambito umanitario e ha espresso la speranza che, «con gli sforzi congiunti, saremo in grado di affrontare tutte le sfide che l’aggressione russa pone al mondo intero». Sul tavolo, durante l’incontro con Siebert, anche la situazione religiosa attuale in Ucraina e il ruolo delle Chiese e delle organizzazioni religiose in tempi di guerra.

8 novembre 2023