Ucraina, Shevchuk: «Tutte le Chiese unite per proteggere il popolo

Il capo della Chiesa greco-cattolica: «I civili stanno diventando le principali vittime. In un tale disastro, si sta forgiando l’unità della comunità ecclesiale»

«Sotto le bombe viene distrutta la nostra eredità spirituale, gli edifici di culto, i nostri valori spirituali, culturali. Vengono uccisi sacerdoti, volontari, tutti coloro che in qualche modo cercano di alleviare le sofferenze di questo popolo ucraino che sanguina». Nel 14° giorno della guerra – «sanguinosa, disumana, brutale» -, l’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, diffonde il suo video messaggio quotidiano evidenziando che «oggi, come mai prima d’ora, tutte le chiese in Ucraina sono unite nei loro sforzi per difendere e proteggere il proprio popolo».

In questa guerra, rileva il presule, «vediamo che i civili di fatto stanno diventando le sue principali vittime. I più colpiti – prosegue – sono i residenti delle città e dei villaggi: persone vulnerabili, donne, bambini, anziani. Il Consiglio pan-ucraino delle Chiese e delle organizzazioni religiose, che riunisce il 95% dell’intera comunità religiosa ucraina – rappresentanti di Chiese ortodosse, cattoliche, comunità protestanti, organizzazioni religiose ebraiche e musulmane – alza la voce in difesa dell’innocente popolazione civile dell’Ucraina». È di ieri, 8 marzo, l’appello speciale rivolto dal Consiglio alla comunità mondiale.

In ogni caso, «nelle circostanze di un tale disastro – riflette ancora Shevchuk – si sta forgiando l’unità della Chiesa ucraina, l’unità al servizio del suo popolo sofferente. Dobbiamo fare di tutto oggi per far sentire al mondo la voce delle chiese, affinché il mondo ascolti le grida dell’Ucraina! Affinché il mondo veda i fiumi di sangue e il mare di lacrime che oggi vengono versati sulla terra ucraina!».

9 marzo 2o22