Ucraina, Shevchuk: «Il mondo condanni il crimine di guerra di Dnipro»

L’arcivescovo maggiore di Kiev torna sui fatti del 14 gennaio, quando un missile russo è caduto su un condominio. Il bilancio definitivo: 45 morti, tra cui 6 bambini

«Chiediamo al mondo intero di condannare l’orribile crimine di guerra contro l’Ucraina, avvenuto nel Dnipro». Nell’ultimo videomessaggio, diffuso ieri pomeriggio, 18 gennaio, l’arcivescovo maggiore di Kiev Sviatoslav Shevchuk, capo della chiesa greco-cattolica ucraina, torna sull’attacco russo di sabato 14, quando un missile di Mosca si è abbattuto su un condominio, nella città di Dnipro, appunto. Un razzo «chiamato “killer delle portaerei”», ricordava il presule già nel videomessagio di domenica 15 gennaio. Ora aggiunge: «Sembra che questo sia solo una prova. La Russia sta deliberatamente preparando crimini simili in altre città e villaggi ucraini. Questo crimine contro l’umanità, crimine di guerra, deve essere condannato – esorta – e gli autori devono essere chiamati per nome».

Intanto si sono concluse le operazioni di ricerca tra le macerie del palazzo colpito. Secondo quanto riferisce Shevchuk, il numero definitivo dei morti è di 45 persone, tra cui sei bambini. «Il bambino più piccolo, ucciso, aveva solo 11 mesi». Al momento sono ancora disperse 20 persone; 39 sono state recuperate vive dalle macerie, tra cui sei bambini. 79 il bilancio dei feriti, tra cui 16 bambini. L’arcivescovo punta il dito sull’arma utilizzata per questo attacco: si tratta, osserva, di armi destinate a distruggere «intere formazioni navali in mare. È «il segno di una nuova svolta nella brutalità di questa guerra».

19 gennaio 2023