Ucraina: salta il tavolo di dialogo proposto dal Wcc agli ortodossi

Il segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese Pillay: «Ostacoli pratici e politici» alla partecipazione delle due Chiese ortodosse ucraine

Nulla di fatto riguardo al tentativo del Consiglio ecumenico delle Chiese (Wcc) di portare attorno a un tavolo di dialogo le due Chiese ortodosse ucraine: la Chiesa ortodossa di Ucraina guidata dal metropolita Epifanij e la Chiesa ucraina ortodossa legata al Patriarcato di Mosca. «È con profondo rammarico – annuncia il segretario generale del Wcc Jerry Pillay, in una nota – che il Wcc è stato obbligato a rinviare un incontro preliminare pianificato per una tavola rotonda. Sfortunatamente – aggiunge -, nonostante i nostri massimi sforzi nel corso dei mesi, ostacoli pratici e politici alla partecipazione della Chiesa ortodossa ucraina (Uoc) e della Chiesa ortodossa ucraina (Ocu) come partecipanti principali a tale processo di dialogo rendono i nostri piani impraticabili per il momento». Nonostante questo, «continuiamo a credere – sono ancora le parole di Pillay – che l’impegno sia della Chiesa ortodossa ucraina che la Chiesa ortodossa dell’Ucraina sia un fondamento essenziale per il processo di dialogo che prevediamo, per promuovere la coesione sociale tra il popolo ucraino nel suo cammino come nazione libera e indipendente, e per la più ampia ricerca di pace in un mondo profondamente diviso e conflittuale».

Era stata l’Assemblea del Consiglio ecumenico delle Chiese tenuta a Karlsruhe, in Germania, nel settembre 2022, a impegnare il Wcc a svolgere «un ruolo fondamentale» nel processo di pace, proponendosi come «piattaforma e spazio sicuro di incontro e dialogo» per affrontare le numerose questioni anche ecumeniche derivanti dal conflitto. Di qui l’incoraggiamento al Wcc a continuare i suoi sforzi per promuovere il dialogo attraverso «tavole rotonde e altri formati che possono contribuire a trovare soluzioni al conflitto e alle sue ripercussioni». La leadership del Consiglio ecumenico delle Chiese ha quindi effettuato una serie di visite alle chiese in Ucraina e a Mosca, incontrando sul posto i leader delle Chiese, con l’obiettivo di «garantire la partecipazione al processo di dialogo».

La nota di Pillay si conclude con l’esortazione a pregare «affinché Dio ci conduca avanti sulla via della pace» e perché «le circostanze e le prospettive cambino affinché il dialogo diventi possibile. Il Wcc – assicura – è sempre pronto a convocare e facilitare qualsiasi dialogo di questo tipo, a esplorare altri possibili formati e a lavorare con e attraverso le sue chiese membro per la pace in Ucraina, per una più piena realizzazione di “ciò che contribuisce alla pace” e contro l’inconcepibile violenza della guerra».

12 ottobre 2023