Ucraina: preoccupazione per gli attacchi contro una centrale nucleare

L’appello dell’arcivescovo maggiore di Kiev Shevchuk, dopo il missile che è caduto a 300 metri dal reattore: «Si faccia il possibile perché non ci sia un’altra Chernobyl»

«Siamo molto preoccupati». Nel suo videomessaggio quotidiano – diffuso anche in lingua italiana – lanciato ieri, 19 settembre, l’arcivescovo maggiore di Kiev Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, racconta che domenica scorsa, 18 settembre, «i russi hanno lanciato un attacco missilistico contro la centrale nucleare dell’Ucraina meridionale Pivdenno-ucrainska. Secondo le notizie che abbiamo ricevuto questa mattina – aggiunge -, il missile è caduto a 300 metri dal reattore nucleare. Vediamo come la Russia sia davvero impegnata nel ricatto nucleare dell’Ucraina e del mondo, ed è un vero miracolo che di notte non sia accaduto un altro disastro nucleare». Il primate rivolge quindi un appello «a tutte le persone di buona volontà: facciamo il possibile insieme per prevenire questo tipo di disastri, in modo che non ci sia un’altra Chernobyl in Ucraina, molto più spaventosa e più grande».

Quella nucleare non è comunque l’unica minaccia. L’arcivescovo esprime timore anche per alcune «informazioni inquietanti», secondo cui la Russia «sta inviando in Ucraina criminali, che scontano la pena negli istituti penitenziari, con le armi in mano a combattere. Circa 400 di questi criminali, condannati per gravi crimini, sono stati inviati con le armi in mano dalla città russa di Tambov, in Ucraina – aggiunge -. Ovviamente per uccidere i civili».

20 settembre 2022