Ucraina, i vescovi: «Gli eroi muoiono ma non nell’eternità»

I presuli non rimangono in silenzio davanti alla strage dei prigionieri nel carcere di Olenivka, dove sono morti in 50 per un’esplosione. Chiamate a indagare Onu e Croce Rossa

Sono più di 50 i prigionieri di guerra ucraina rimasti uccisi nel carcere di Olenivka la notte del 29 luglio. Le immagini satellitari della prigione indicano che l’esplosione è arrivata dall’interno dell’edificio, sotto il controllo russo, ma le accuse sulla responsabilità del massacro rimbalzano tra Mosca e Kiev, tanto da chiamare a indagare sia l’Onu che la Croce Rossa. Nel frattempo i vescovi ucraini non rimangono in silenzio, chiedendo giustizia per queste morti, mentre il conflitto sul campo sembra aumentare di intensità.

Il vescovo della diocesi cattolica latina di Kiev-Zhytomyr Vitaly Kryvytsky affida a Facebook il suo commento, rilanciato poi dal sito della Chiesa cattolica ucraina. «I prigionieri sono stati giustiziati a Olenivka e la persona che ha dato l’ordine di farlo è spregevole – scrive -. Anche Giovanni Battista fu giustiziato in prigione, da un re misero che cadde sotto la manipolazione di un altro uomo accecato dall’odio. Questo è stato il caso di molti martiri e di coloro che hanno dato la vita per gli altri». Quindi ricorda che «coloro che sono stati umiliati e uccisi diventano in seguito degli eroi. Sarà così anche questa volta, e in molti altri casi. Perché è vero che gli eroi muoiono, ma non nell’eternità, non nella storia… e non per Dio». Il presule eleva quindi a Dio la sua preghiera: «Sii di conforto per tutti i parenti e gli amici che sono morti in questa guerra crudele! Dai una ricompensa eterna a coloro che hanno dato la vita per il prossimo! E concedi a noi, di vincere l’odio e la disperazione, di ottenere la vittoria sul nemico il più presto possibile. Perché regni una giusta pace, che sarai tu a dare. Permettici di essere uno strumento nelle Tue mani».

Anche nelle parole del vescovo ausiliare di Leopoli Eduard Kava, «il sangue dei prigionieri ucraini torturati e uccisi dalla Russia chiede giustizia al Cielo. Il sangue dei civili morti a Mykolaiv e in altre città ucraine chiede giustizia al Cielo! La nostra terra è intrisa del sangue di coloro che muoiono per il diritto a vivere nel nostro Paese – afferma -. Tutto questo grida giustizia al Cielo! Dio ascolta questo grido! E ascolta anche le nostre preghiere!».

1° agosto 2022