Ucraina e Libia: l’appello di Francesco

Al termine dell’udienza generale, nuovo invito del Papa a pregare e a spendersi per trovare «soluzioni pacifiche» alla crisi. Il ricordo degli egiziani uccisi

Al termine dell’udienza generale, nuovo invito del Papa a pregare e a spendersi per trovare «soluzioni pacifiche» alla crisi in atto. Il ricordo degli egiziani uccisi

Al termine dell’udienza generale del mercoledì, in piazza San Pietro, Francesco è tornato a spendere parole per due fronti “caldi”: Ucraina e Libia. «Fratelli e sorelle – ha detto rivolto ai vescovi ucraini a Roma per la loro visita “ad limina”, presenti in piazza con i pellegrini delle rispettive diocesi -, so che tra le tante altre intenzioni che portate alle tombe degli Apostoli c’è la richiesta della pace in Ucraina. Porto nel cuore lo stesso desiderio e mi unisco alla vostra preghiera, perché al più presto venga la pace duratura nella vostra patria».

E di pace il Papa ha parlato anche nel suo appello per la Libia. «Possa la comunità internazionale – ha detto – trovare soluzioni pacifiche alla difficile situazione nel Paese». Immancabile il ricordo e la preghiera per «i nostri fratelli egiziani che tre giorni fa sono stati uccisi in Libia per il solo fatto di essere cristiani». Il pontefice ha rinnovato l’appello fatto durante l’Angelus del 15 febbraio: «Il Signore li accolga nella sua casa e dia conforto alle loro famiglie e alle loro comunità». Quindi ancora un invito a pregare «per la pace in Medio Oriente e nel Nord Africa, ricordando tutti i defunti, i feriti e i profughi».

18 febbraio 2015