Ucraina, Draghi rassicura: «L’Italia non riconoscerà l’esito dei “referenda”»

La telefonata con il presidente ucraino Zelensky: «Continuo sostegno del governo». L’arcivescovo maggiore Shevchuk: 396 i bambini morti in guerra. A Zaporizhzhia missili su un convoglio umanitario: 23 morti e 28 feriti. Tutti civili

Anche l’Italia si è schierata contro le consultazioni referendarie nelle regioni ucraine occupate dalla Russia, che dovrebbero deciderne l’annessione. Lo conferma Palazzo Chigi, informando che nella giornata di ieri, 29 settembre, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha avuto una conversazione telefonica con il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky. Un colloquio, chiariscono, «incentrato sugli ultimi sviluppi della situazione sul terreno e sui “referenda” illegali indetti dalla Federazione Russa»  nelle Repubbliche filorusse, vale a dire le regioni di Zaporizhzhia, Kherson, Lugansk e Donetsk. «Il presidente Draghi ha assicurato che l’Italia non riconoscerà l’esito dei “referenda” – si legge nella nota diffusa dall’esecutivo – e ha confermato il continuo sostegno da parte del governo italiano alle autorità e alla popolazione ucraina in tutti gli ambiti».

Oggi, 30 settembre, anche il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite voterà una risoluzione di condanna delle consultazioni referendarie volute dalla Russia; testo che però non potrà essere adottato a causa del diritto di veto di Mosca. L’incontro, informa la presidenza francese del Consiglio, si svolgerà alle 15 (le 20 ora italiana), prima di un’altra discussione programmata sulle perdite scoperte nei gasdotti Nord Stream nel Mar Baltico.

Non si ferma, intanto, il confronto armato sul terreno, che colpisce anche i più piccoli. A rilevarlo è l’arcivescovo maggiore di Kiev Sviatoslav Shevchk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, che nell’ultimo videomessaggio, diffuso ieri, 29 settembre, da Kiev riferisce i dati dell’Ufficio del procuratore generale dell’Ucraina: al momento nel Paese «è stata ufficialmente registrata la morte di 396 bambini. Le regioni di Donetsk, Kharkiv e Kyiv sono le più colpite, sono addolorate per il sangue versato dei bambini, il sangue degli innocenti».

Per il presule, è l’ennesimo volto della strage che si sta compiendo in Ucraina. «Durante l’ultimo giorno – riferisce – l’intera linea del fronte è stata di nuovo in fiamme. Il nemico ha usato tutti i tipi di armi ne suo possesso contro le nostre città e villaggi pacifici. Secondo il rapporto di stamani, solo nell’ultimo giorno 3 missili da crociera, 8 attacchi aerei e 82 attacchi di sistemi a lancio multiplo di vario genere sono stati mandati su città e villaggi ucraini», aggiunge. Il risultato: «28 città e villaggi hanno subito terribili distruzioni e danni. Le città come Kryvyi Rih e Mykolaiv sono state massicciamente bombardate dal nemico. Ma soprattutto stamattina il cuore soffre per la città di Dnipro, dove questa notte il nemico ha deliberatamente preso di mira le aree residenziali. Ci sono diversi morti e feriti. Tra i morti ci sono anche bambini».

Morti anche questa mattina, 30 settembre, a Zaporizhzhia, dove «missili russi hanno colpito un convoglio umanitario in uscita dalla città, uccidendo 23 persone e ferendone altre 28. Tutti civili», rende noto il capo dell’amministrazione regionale militare Oleksandr Starukh, citato da Espreso Tv. Anche il sindaco di Melitopol Ivan Fedorov conferma che le persone lasciano Zaporizhzhia ogni giorno, dirette nei territori occupati, per consegnare medicine, dare sostegno ai parenti e poi tornare indietro. Questo convoglio in particolare, come dimostrano diversi video pubblicati sui social,  è stato colpito più di una dozzina di volte.

In questi giorni in Ucraina è all’opera la missione di monitoraggio delle Nazioni Unite che registra costantemente i crimini di guerra dell’occupante russo, informa ancora  Shevchuk. Rosemary DiCarlo, vicesegretario generale Onu, ha dichiarato di non aver mai registrato un numero così elevato di crimini di guerra sin dall’inizio della sua attività. «Ma l’Ucraina resiste! L’Ucraina combatte! L’Ucraina prega!», continua ad affermare l’arcivescovo: «Ricordiamoci che non solo begli slogan e le idee ma anche buone e sagge azioni cambiano il mondo in meglio».

30 settembre 2022