Ucraina, Bartolomeo: «Restare in silenzio davanti alla guerra è una vergogna!»
Il patriarca ecumenico intervenuto alla Conferenza di pace svolta in Svizzera il 15 e 16 giugno. L’incontro a margine con il presidente Zelensky su bambini e prigionieri
Alla Conferenza di pace per l’Ucraina che si è svolta in Svizzera, a Bürgenstock, il 15 e 16 giugno ha partecipato – su invito della presidente della Confederazione svizzera Viola Amherd – anche il patriarca ecumenico Bartolomeo. «La guerra è sempre distruttiva. Restare in silenzio di fronte alla crudeltà della guerra è una vergogna! È nostro dovere e missione difendere e promuovere la pace. Beati gli operatori di pace (Mt 6,9)», ha detto aprendo il suo saluto davanti ai leader e rappresentati di circa 100 Stati oltre che delle organizzazioni internazionali.
Nel suo intervento, si legge in una nota diffusa dal Patriarcato, Bartolomeo ha sottolinea l’importanza e il valore del dialogo. Riferendosi allo status di autocefalia concesso nel 2019 dal Patriarcato ecumenico alla Chiesa ortodossa ucraina e al suo conseguente distacco dal Patriarcato di Mosca, ha spiegato ai leader mondiali che la decisione fu presa per rispondere a «esigenze pastorali». Oggi, ha proseguito, la Chiesa ortodossa ucraina, guidata dal metropolita Epifanio, è «entità ecclesiastica autocefala o autonoma, indipendente dal Patriarcato di Mosca. E lo abbiamo fatto, contro ogni previsione e a tutti i costi, perché crediamo fermamente che i cristiani ortodossi in Ucraina meritino una propria voce ecclesiastica. Siamo qui – ha proseguito il patriarca – a sostegno di una pace giusta e duratura in un’Ucraina sovrana. Dio conceda riposo a tutti coloro che hanno tragicamente perso la vita e dia forza a quanti difendono la pace», l’invocazione.
A margine del summit internazionale, Bartolomeo ha avuto l’opportunità di incontrare e parlare con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, con il francese Emmanuel Macron e con quello della Georgia Salome Zourabichvili, ma anche con il primo ministro della Grecia Kyriakos Mitsotakis e con il segretario di Stato vaticano il cardinale Pietro Parolin. Zelensky, si legge sul sito della presidenza ucraina, ha ringraziato il patriarca per «aver sostenuto il nostro Paese, pregato per la pace e aiutato gli ucraini che hanno sofferto a causa dell’aggressione russa. È molto importante che sia con noi oggi al summit per la Pace – sono ancora le parole del leader di Kiev -. Grazie per il vostro sostegno umanitario, soprattutto per quanto riguarda il ritorno dei bambini ucraini e lo scambio di prigionieri. Questo è molto importante per noi».
17 giugno 2024