Ucraina: ancora corpi a Bucha

Il sindaco parla di 320 civili trovati uccisi. «Ma il numero cresce ogni giorno». Nuovi orrori emergono anche a Irpin. Il presidente ucraino Zelensky: il nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia «sembra efficace ma non è abbastanza. Intanto si combatte ancora nell’est del Paese

È in programma per domani, 8 aprile, l’incontro tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il cui viaggio a Kiev con l’Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell era stato annunciato da Bruxelles nei giorni scorsi. Intanto, nel consueto videomessaggio serale lanciato ieri sera, 6 aprile, Zelensky ha commentato il nuovo pacchetto di sanzioni imposte alla Russia dall’Occidente: «Sembra efficace ma non è abbastanza». La misura, nell’analisi del presidente ucraino, non è proporzionata alle atrocità commesse a Bucha e che proseguono a Mariupol e Kharkiv. «Se non c’è un pacchetto davvero doloroso di sanzioni e se non c’è la fornitura delle armi di cui abbiamo un vero bisogno e che abbiamo chiesto molte volte – ha aggiunto -, questo verrà considerato dalla Russia come un permesso. Un permesso ad andare oltre. Un permesso ad attaccare. Un permesso ad avviare una nuova sanguinosa ondata nel Donbass».

Il leader ucraino guarda al futuro del suo Paese devastato. «Dobbiamo fare tutto il possibile per ripristinare il lavoro delle aziende locali, le attività commerciali e ristabilire le piccole e medie imprese sul nostro territorio là dove è sicuro e possibile lavorare», ha detto, mantenendo però il dito puntato contro Mosca che, ha insistito, non vuole che nulla venga visto «prima che prendano il controllo della città, prima che la ripuliscano». Il riferimento è alla città di Mariupol, assediata da oltre un mese, che «al momento è l’inferno. Non riusciranno a nascondere migliaia di persone. Il mondo ha visto la vera situazione. È stato visto ciò che è stato fatto all’Ucraina». Distrutta ormai per il 90%, per il sindaco di Mariupol Vadim Boychenko il 40% del territorio urbano «non è più ricostruibile». Oltre 5mila, compresi 210 bambini, i civili uccisi nella città dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

Raggiunto dalla tv ucraina Dw, il sindaco di Bucha Anatoly Fedoruk informa che «fino a ieri sera erano 320 i civili trovati uccisi. Gli specialisti stanno ora lavorando sui corpi – aggiunge -: specialisti forensi, agenti delle forze dell’ordine, ma il numero di corpi scoperti cresce ogni giorno. Si trovano in tenute private, parchi, piazze, dove era possibile, quando non c’erano bombardamenti, seppellire i corpi. La gente cercava di seppellire i morti in modo che i cani non li portassero via. Quasi nel 90 per cento dei casi sono ferite da proiettili, non schegge». Rispondendo alle domande del cronista, il primo cittadino spiega che i corpi «sono stati trovati tre luoghi a Bucha: il territorio dell’impresa Ukragrosnab, dove gli invasori russi hanno scaricato i corpi delle persone con le mani legate come legna da ardere. Poi le strade di Vokzalnaya, Yablunskaya e il campo per bambini “Promenisty”, dove hanno anche trovato persone con le mani legate e ferite da proiettili». Fedoruk racconta anche alcuni episodi di cui è stato testimone diretto, tra cui l’uccisione di una donna incinta e dei suoi bambini, colpiti dai militari russi mentre erano in macchina con il papà. 112 le case private rase al suolo, un centinaio quelle danneggiate; «inoltre 18 condomini sono stati gravemente danneggiati e bruciati a causa dei bombardamenti», riferisce ancora il sindaco. Fino a oggi a Bucha vige il coprifuoco, quindi il sindaco consiglia ai civili di non tornare in città «fino alla decisione finale». Un suggerimento che riguarda in particolare donne e bambini, visto che «finora in città non c’è elettricità, acqua, gas».

Nuovi orrori emergono anche dai racconti del sindaco di Irpin Alexander Markushin, che ha affermato che i russi in città hanno prima sparato alle persone e poi sono passati sui corpi con i carri armati. «Dopo la liberazione abbiamo dovuto raccogliere i resti con le pale – denuncia in una conferenza online organizzata dalla commissione d’inchiesta ucraina, come riporta Pravda Ucraina -. Gli occupanti hanno iniziato a dividere le famiglie, a portare via uomini e lasciare bambini e donne. Gli uomini sono stati portati via in cambio di prigionieri». E quelli che non volevano arrendersi e seguire i russi «sono stati fucilati». Denunciati dal sindaco anche casi di stupro di donne. In più, aggiunge, «gli invasori hanno saccheggiato spietatamente le case di Irpin: hanno preso di tutto, dalle lavatrici alla biancheria intima».

A portare le richieste di Kiev al Consiglio atlantico, il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba: «Armi, armi, armi. Noi insistiamo – ha detto – nel chiedere l’embargo al petrolio e al gas russo, la piena disconnessione da swift, i porti chiusi. Spero che non si arrivi a una situazione in cui servono altri shock come Bucha per imporre nuove sanzioni, non posso credere che il popolo ucraino debba soffrire così tanto per convincere i politici europei ad agire». Ad accoglierlo, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. «Ammiriamo il vostro coraggio e la vostra leadership, tua personale e del tuo Paese, quello che fate ogni giorno ispira il mondo intero – le parole di  Stoltenberg -. Gli alleati vi hanno sostenuto e vi hanno dati mezzi di diverso tipo per difendervi. Ma ora serve fornire aiuto ulteriore e sono sicuro che i leader decideranno di consegnare all’Ucraina sistemi anti-aerei, anti carro ma anche armi più pesanti. Questa è un’opportunità per ascoltare la tua analisi e capire come sostenervi meglio».

Intanto proseguono i combattimenti nell’est del Paese. Kiev invita i residenti delle regioni di Lugansk, Donetsk e Kharkiv a evacuare, mentre denuncia la scomparsa di oltre 400 persone da Gostomel, la località alle porte di Kiev sotto l’occupazione delle forze russe ormai da 35 giorni, dove questa mattina è scattato un coprifuoco previsto per una settimana, fino alle 6 del mattino, ora locale, del 14 aprile. L’obiettivo: sminare la città e consentire ai civili di rientrarvi poi in sicurezza, spiega su Twitter la parlamentare ucraina Lesia Vasylenkonel. Il Pentagono intanto mette in guardia: lo spostamento dell’offensiva nell’Ucraina dell’est, da parte di Mosca, potrebbe «allungare la guerra più di quanto chiunque di noi voglia», avvertono dal ministero della Difesa Usa. Probabile in particolare, secondo Washington, l’intensificarsi dello scontro nella zona del Donbass. Sul tavolo anche la questione dell’accoglienza dei rifugiati, con circa 1.700 ucraini arrivati a Tijuana, in Messico, sperando di riuscire a entrare negli Stati Uniti, riferisce la Nbc news. Secondo Cbs, i profughi sono arrivati in Messico con un visto turistico. Circa 150 ucraini vengono accolti negli Stati Uniti ogni giorno da quando il presidente americano Joe Biden ha annunciato di voler garantire l’ingresso nel Paese a 100mila profughi.

Il vice primo ministro ucraino Iryna Vereshchuk annuncia nel frattempo che nella giornata di oggi Kiev ha intenzione di aprire 10 corridoi umanitari ma per uscire da Mariupol sarà possibile utilizzare esclusivamente veicoli privati.

7 aprile 2022