“Tutti giù per terra”, favola moderna in ricordo di Edo

Al teatro Anfitrione la commedia ispirata alla storia di Edoardo, morto a 10 anni per un tumore cerebrale. L’associazione fondata dai genitori e il progetto “La casa dell’abbraccio”

Una stanza che un tempo era piena di gioia e risate, ora invece è immersa nel silenzio. Cinque giocattoli, ognuno con una propria personalità, si trovano improvvisamente soli e confusi. Il loro mondo era sempre stato animato da Dodo, un bambino energico e fantasioso, ora misteriosamente assente. Si apre con questo scenario “Tutti giù per terra”, commedia teatrale a fine benefico che andrà in scena dal 4 al 7 aprile al teatro Anfitrione di Roma, scritta e diretta da Gianni Quinto, con Federica Calderoni, Lucilla Muciaccia, Stefano Antonucci, Serena Zamboni e Simone Gallo. Lo spettacolo vedrà anche la partecipazione straordinaria di Lillo Petrolo, del duo comico Lillo & Greg, che non sarà presente in scena, ma ha disegnato la copertina e ha prestato la sua voce per dare vita a un carillon.

“Tutti giù per terra” è una vera e propria favola moderna che alterna momenti di riflessione e di comicità, esplorando il tema del lutto e della perdita di un figlio con un’ottica delicata e profondamente toccante. La trama è ispirata alla storia del piccolo Edoardo, scomparso nel 2019 a soli 10 anni per un tumore cerebrale. «Da quel momento l’unica cosa che ci dà conforto è aiutare gli altri», raccontano Ramona e Federico, i suoi genitori, che nel 2020, con l’aiuto di amici e famigliari, hanno dato vita a “L’abbraccio di Edo”, associazione no profit che ha prodotto interamente la commedia e persegue finalità di solidarietà, per una costante e universale promozione del bene e della pace. Affinché l’eredità di Edoardo, quella di un bambino coraggioso e sempre pronto ad abbracciare tutti, non vada perduta.

Tante le iniziative promosse in questi anni, come le borse di studio annuali offerte a bambini, le riqualificazioni ambientali di aree abbandonate attraverso la posa di alberi, le raccolte fondi per sostenere la ricerca scientifica nell’ambito dei tumori infantili e il supporto alle famiglie colpite dalla perdita di un figlio. E proprio a loro è rivolta la commedia. Lo spettacolo, infatti, non è solo un omaggio a tutti i piccoli coraggiosi come Dodo, ma anche ai loro genitori, che si ritrovano a vivere una tragedia senza un sopporto psicologico offerto dallo Stato. Il ricavato delle serate servirà infatti per portare a compimento il progetto “La casa dell’abbraccio”, «un centro di riferimento per le famiglie che come noi hanno subito la perdita di un figlio e sono rimaste sole – spiega Ramona -. Abbiamo già iniziato a organizzare diversi incontri, ma ci manca una sede stabile per far partire definitamente il tutto».

L’obiettivo del progetto «è creare una rete di mutuo aiuto che possa essere il faro di luce nelle tenebre del lutto». Una realtà «dove le famiglie possano condividere le proprie esperienze, sentirsi ascoltate e trovare comprensione tra persone che hanno vissuto situazioni simili». Nella “Casa dell’abbraccio” ci si può incontrare regolarmente, offrendo confronto, comprensione e forza l’un l’altro, con uno sguardo di speranza rivolto al futuro. «Vorremmo promuovere un approccio al dolore di tipo comunitario, con ritiri e attività culturali nella natura – continua la mamma di Edoardo -. E organizzare seminari con professionisti come legali e psicoterapeuti, per offrire alle famiglie dei punti di riferimento. Desideriamo partire da Roma per poi creare una rete in tutta Italia. L’idea è quella di avere più sedi in tutto il Paese».

20 marzo 2024