Di comune accordo con tutti i membri della Pontificia Commissione per la tutela dei minori, il cardinale presidente Sean O’Malley ha rilasciato ieri, lunedì 15 febbraio, una dichiarazione che richiama l’appello lanciato nello scorso settembre da Papa Francesco, ovvero che gli abusi sessuali sui bambini «non devonoe ssere tenuti segreti mai più». E la responsabilità «morale ed etica» di denunciare i sospetti di abusi alle autorità civili è di «tutti», ribadisce il porporato.

O’Malley ha riferito di un recente incontro con il Papa nel quale è stata fatta «una panoramica dei grandi sforzi per la formazione fatti dalla Commissione nelle Chiese locali negli ultimi due anni, ed è stata ribadita la volontà dei membri di fornire materiali per i corsi offerti a Roma, incluso il programma annuale di formazione per nuovi vescovi e per gli uffici della Curia romana, affinché possano utilizzarli nei loro sforzi per la protezione dei minori».

A proposito della situazione della Chiesa negli Usa, il cardinale ricorda ancora che la “Charter for the Protection of Children and Young People”, approvata nel 2002 dalla Conferenza dei vescovi cattolici statunitensi, «afferma chiaramente l’obbligo per tutte le diocesi/eparchie e per tutto il personale di denunciare i sospetti abusi alle autorità pubbliche». Obbligo ribadito ogni anno «alla nostra riunione di novembre, in una sessione di formazione per i nuovi vescovi». Non solo: «Ogni mese di febbraio la Conferenza propone un secondo programma di formazione per i nuovi vescovi che riafferma in modo chiaro ed esplicito questo obbligo».

16 febbraio 2016