Turismo: è un tracollo. «Ridare fiato all’economia»

L’allarme lanciato da Anbba, Cisl e Fiepet. Impegno della Regione: «Strumenti nuovi e all’altezza delle sfide del nostro tempo». L’attesa per nuovi “ristori”

Nel 2021 la provincia di Roma potrebbe registrare 20,3 milioni di turisti, con un recupero della domanda pari al 59% rispetto al 2019. Le rosee previsioni del comparto messo in ginocchio dal Covid-19 sono contenute nello studio “Scenario e prospettive di ripresa della filiera turistica a Roma e nel Lazio”, presentato nei giorni scorsi da Intesa Sanpaolo e Srm, Centro studi collegato al gruppo bancario. Il turismo ha subito un tracollo pari a -74,1% a Roma e a 71,8% nel Lazio. Il Centro studi ha elaborato tre scenari possibili: quello più ottimistico, che vorrebbe nella provincia di Roma 23,1 milioni di turisti, con un recupero della domanda del 67%; quello base, che ipotizza 20,3 milioni di presenze; infine quello meno ottimistico, che ne stima 12,8 milioni. Comunque vada sarà un successo, verrebbe da dire, considerando che nel Lazio «la situazione è assolutamente drammatica dopo le chiusure di questi mesi», come afferma Johnny Angelo Malerba dell’Anbba Roma e Lazio.

L’associazione nazionale che rappresenta i gestori di bed and breakfast, affittacamere, case per vacanza «collabora con l’alberghiero classico per un turismo unico» e non nasconde la soddisfazione per la formazione di un dicastero ad hoc, autonomo e con portafoglio, voluto dal governo Draghi. «La situazione è stagnante – osserva Malerba – . Con il neo ministero ora si potrà parlare dei cosiddetti corridoi turistici sui quali Anbba punta molto». Negli ultimi 5 anni l’extralberghiero «ha superato l’alberghiero in fatturato e posti letto occupati», ecco perché si fa affidamento sulle nuove filiere turistiche che «renderanno l’extralberghiero il più importante veicolo dell’economia». L’associazione di riferimento dell’extralberghiero non nasconde che si era puntato molto sulle festività pasquali ma l’ultimo Dpcm «è stato una nuova mazzata – prosegue Malerba -. Penalizza il comparto e la filiera dell’extralberghiero che riceveva le prime prenotazioni, ora chiaramente bloccate. Bisogna permettere alle persone di spostarsi per ridare fiato all’economia».

Il dpcm è stato accolto con poco entusiasmo anche dalla Fiepet Confesercenti Roma e Lazio. Il presidente Claudio Pica sperava che «in zona gialla si potesse allungare l’orario con i ristoranti aperti la sera e in quella arancione almeno fino alle 15». Inoltre, era stata avanzata anche al prefetto di Roma la richiesta di vietare il consumo di bevande all’aperto. «Di questo non si tiene conto, i giovani possono tranquillamente incontrarsi fino alle 22 mentre le aziende vengono penalizzate». Al momento Fiepet registra “due Capitali”: quella del centro storico, dove «gli incassi tra bar e ristorazione sono l’80% in meno e in molti non hanno riaperto»; e quella del litorale e delle zone semiperiferiche e periferiche, dove «la ripresa c’è stata anche se al 40% di incassi». Oltre allo stop del turismo nazionale e internazionale, per Pica «il problema è lo smart working e su questo il dpcm conferma di fatto la linea del governo Conte». Sul fronte dei ristori, auspica che i sostegni coprano le perdite del 2020 e dei primi mesi del 2021 e
chiede «un fondo dedicato per la ripartenza delle attività costrette a chiudere affinché possano aprire altrove».

A tal proposito, per il segretario generale della FisascatCisl di Roma Capitale e Rieti Stefano Diociaiuti, «in un momento di crisi straordinaria vanno elaborate risposte straordinarie. Le luci dei grandi e piccoli negozi, ristoranti e alberghi di Roma continuano a spegnersi e bisogna fare il possibile per tenerle accese con uno sforzo di progettazione e creatività». Tra le misure attuate dalla Regione Lazio per far ripartire il comparto c’è l’approvazione in Giunta della delibera di modifica della legge 13/2007, la legge regionale quadro del sistema turistico laziale, che mira a «proiettare il Lazio nel futuro con strumenti nuovi e all’altezza delle sfide del nostro tempo», dice l’assessore regionale al Turismo Giovanna Pugliese. E ricorda il bando da 4,5 milioni di euro dedicato alla promozione di nuove destinazioni turistiche e nuove proposte di viaggio. L’impegno è quello di «sostenere le imprese, gli operatori del settore, le eccellenze del Lazio e i soggetti pubblici impegnati nella promozione del territorio per migliorare e qualificare i prodotti turistici esistenti, per crearne di nuovi».

9 marzo 2021