Tumore, assistenza a domicilio

Siglato l’accordo tra Istituto Regina Elena e Asl RM C per migliorare la qualità delle cure del malato oncologico cerebrale. I contenuti del progetto

Siglato l’accordo tra Istituto Regina Elena e Asl RM C per migliorare la qualità delle cure del malato oncologico cerebrale. I contenuti del progetto

I tumori al cervello rappresentano una patologia di particolare gravità sia per la breve aspettativa di vita, sia per l’elevata intensità di cure. Per facilitare il percorso dei malati l’IRE, istituto nazionale dei tumori “Regina Elena” e l’Asl RM C, lo scorso 29 maggio, hanno siglato un accordo per un progetto pilota che ha lo scopo di coordinare le cure di supporto e palliative del paziente. Un’iniziativa che vuole essere un valido aiuto ai malati ma soprattutto alle loro famiglie cercando, laddove possibile, una riduzione dei ricoveri ospedalieri e degli accessi al pronto soccorso oltre a facilitare il percorso di cura al domicilio del malato, anche in quelle situazioni dove tutto è affidato all’assistenza medica.

Il modello proposto promuove la continuità delle cure ospedale/territorio attraverso l’integrazione dei diversi ambiti assistenziali e la sinergia con i distretti sanitari delle Asl, per offrire risposte tempestive al paziente. Il progetto, attivo dal 2000, ha permesso finora di seguire circa 1000 pazienti. «Siamo consapevoli dell’importanza della sinergia tra i nostri centri di ricerca e il territorio – ha detto Marta Branca, commissario straordinario IFO – per rispondere al meglio delle gravi patologie. Sono altresì lieta, che questa nostra nuova iniziativa sia in sintonia con il tema del prossimo Giubileo, la Misericordia». Sulla stessa linea il vescovo  Lorenzo Leuzzi, direttore della pastorale universitaria diocesana, che, dopo aver ringraziato gli istituti per tutto quello che fanno verso le persone sofferenti ha esortato a «lavorare, perché la misericordia assistenziale diventi sempre più fermamente misericordia progettuale, in modo che la grandezza dell’uomo e la sua dignità non siano mai sminuite dalla sofferenza».

La ASL RM C ha un bacino di utenza di 566.172 residenti e si può stimare che l’incidenza di neoplasie cerebrali primitive (8/100.000 abitanti) sia di 44 nuovi casi/anno e i casi da seguire tra nuovi e non, sia di 160 casi/anno. I compiti tra le IRE e Asl si suddividono equamente: l’istituto Regina Elena mette a disposizione del progetto un’equipe neuro-oncologica di assistenza domiciliare con varie figure specialistiche, una centrale di ascolto telefonico dedicato esclusivamente ai pazienti, un servizio di reperibilità nelle ore notturne e nei giorni festivi, oltre alla tele-consulenza neurologica, grazie ad un portale web. Inoltre fornisce assistenza per  la formazione delle diverse figure professionali coinvolte. La Asl, dal canto suo interviene con infermieri, terapisti della riabilitazione e medici specialisti. Fornisce medicinali ma anche protesi a tutti gli ausili necessari alla domiciliazione del paziente. Se necessario, attiva i casi di nutrizione artificiale a domicilio e le cure palliative in hospice, per i malati  terminali.

«Le cure domiciliari – afferma Andrea Pasce, responsabile di neurologia IRE – rappresentano la sfida della medicina dei prossimi decenni, perché anche fuori dagli ospedali i malati possano ricevere le cure migliori, nel luogo più razionale, a loro più gradito, oltre che al costo più appropriato».

Per Carlo Saitto, direttore generale dell’ASL Roma C: «L’integrazione tra i livelli di assistenza sanitaria e tra dimensione sanitaria e sociale non è semplicemente il fine di un progetto ma lo sviluppo di un nuovo modello di gestione per il servizio sanitario che, coniughi centralità della persona, qualità delle cure e uso ottimale delle risorse».

1 giugno 2015