Tre figli in 3 scuole diverse, «il Comune cambi le regole»

Lettera aperta di una mamma lavoratrice al sindaco di Roma Virginia Raggi: «Regolamenti scolastici troppo distanti dalle vere esigenze delle famiglie. Non crede che sia doveroso dimostrare di esser più concreti e vicini alle necessità dei cittadini?»

Pubblichiamo la lettera aperta indirizzata al sindaco di Roma Virginia Raggi da una lettrice, un medico oncologo, con tre figli di 5 anni, 4 anni e il più piccolo di 9 mesi, che per il secondo anno consecutivo si troverà, dal prossimo settembre, ad avere i bambini in tre scuole differenti. «Ho tentato le vie diplomatiche note – scrive alla redazione -, ho fatto formale ricorso, che è stato respinto, e pertanto a oggi ho scelto di evidenziarvi la problematica che ho riassunto nella seguente “Lettera aperta” al sindaco Raggi. In questo inverno demografico – prosegue -, credo che sarebbe corretto da parte delle Istituzioni, aiutare in modo concreto e tangibile chi, affrontando difficoltà oggettive quotidiane, ha scommesso sul futuro e ha generato più di un figlio». Di seguito il testo integrale:

Gentile Sindaco Virginia Raggi

Le scrivo, per cercare di dar voce pubblicamente a tutte quelle mamme che, per l’ennesimo anno consecutivo, si vedranno ostacolate da Regolamenti Scolastici troppo distanti dalle vere esigenze delle famiglie romane.

Si, le famiglie…tema tanto discusso in questo periodo, ma che mi permetta di dire, mi è sembrato spesso affrontato in modo propagandistico/ideologico e poco concreto. Un tempo la famiglia era un “vero” bene per la società e veniva sostenuta e protetta; al giorno d’oggi, invece, avviene l’inverso. Se, sfidando tutto e tutti, seppur con un lavoro incerto scegli di scommettere su questo Paese e di generare il suo futuro, ti trovi spesso non solo non tutelata, ma addirittura penalizzata. Ed è quello che sta succedendo a me e a tutte quelle madri che hanno scelto di avere una famiglia con più di un figlio (certo una minoranza, considerando che il numero medio di figli per donna è di 1,3), ma io, invece, ne ho già tre, tutti di età inferiore ai 5 anni, che dal prossimo anno scolastico saranno divisi in ben 3 scuole comunali/statali differenti (solo alcuni anni fa, il terzogenito avrebbe avuto diritto al nido gratis, ma questa è un’altra, seppur importantissima questione, che ci ricorda come in passato c’era una tutela maggiore delle famiglie)

La sottoscritta, lavoratrice, da settembre 2019 dovrà tra le 8 e le 8.30 di ogni giorno, accompagnare 3 figli a scuole distanti chilometri l’una dall’altra; pensa sia ragionevole? Tutti i colloqui, le pec e i ricorsi effettuati finora, non sono valsi a nulla, perché burocraticamente c’è un vuoto normativo che nessuno sembrerebbe poter colmare, lo sa?

Non crede che sia doveroso, da parte di tutta la sua Giunta dimostrare di esser più concreti e vicini alle esigenze dei cittadini, invece di continuare a nascondersi dietro un Regolamento, che almeno potrebbe esser integrato/modificato per sostenere concretamente la famiglia?

Se il bando per l’iscrizione alle scuole comunali, i criteri ed i punteggi, non vengono modificati da anni, non crede che sia arrivato il momento di dare un segno reale alle famiglie che ogni giorno si scontrano con difficoltà oggettive, invece di continuare a limitarsi a respingere i nostri ricorsi con testi prestampati e non personalizzati per ogni singolo caso?

Spero vivamente che Lei scelga di prendere una posizione chiara in merito, al fine di poter assicurare alle famiglie con più figli, diritti fondamentali come quello di averli ammessi tutti nello stesso plesso scolastico.

Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.

Dott.ssa Serena Zancla
Medico Chirurgo
Specialista in Oncologia

12 aprile 2019