Tragedia della Marmolada: 11 tra morti e dispersi

Il bilancio è orami definitivo. Trovati altri resti e attrezzature. Il governatore del Veneto Zaia: 7 dei feriti ancora in ospedale; 2 sono gravi. Salgono a 9 le vittime accertate. Attesa a Canazei la presidente del Senato Casellati. Esclusa la prevedibilità dell’evento

9 vittime accertate e, complessivamente, 11 tra deceduti e dispersi. Il bilancio della tragedia che si è verificata domenica 3 luglio sul ghiacciaio della Marmolada – da cui si è distaccato un serracco di ghiaccio – è ormai «pressoché definitivo», ha annunciato il governatore del Veneto Luca Zaia, arrivando al centro operativo del Soccorso alpino di Canazei. «A oggi – ha dichiarato – l’identificazione dei deceduti riguarda tre veneti identificati e una trentina. Dei feriti, 7, 3 dei quali in Veneto, sono ancora in ospedale e un paio sono gravi».

Individuati e recuperati dai soccorritori i resti di due escursionisti, grazie allo scioglimento di una parte del ghiaccio che ha consentito ai droni di identificare le salme. «Oltre ai due corpi – ha spiegato Maurizio Dellantoni, presidente del Soccorso alpino nazionale – non sono stati trovati altri resti umani. È emersa una scarpa femminile che potrebbe appartenere a una delle vittime già identificate». 5 i corpi ancora da identificare. Intanto le ricerche proseguono senza sosta: quattro droni sono in volo sul luogo del disastro, passando al setaccio la zona, mentre una squadra interforze altamente specializzata è impegnata in ricognizioni “vista e udito”. Si interviene anche con i cani.

Attesi per domani mattina, 8 luglio, i primi risultati dal Ris di Parma, che dovrebbe ricondurre tutti i reperti sia organici che tecnici alle vittime. La fase successiva sarà comparare questi dna con quelli prelevati ai parenti per dare un nome ai corpi ancora non identificati. Ieri intanto a Trento si è tenuta una riunione operativa, in Procura, tra gli organi inquirenti impegnati nelle indagini sulla tragedia. «La prevedibilità dell’evento è esclusa, non c’è – ha affermato il procuratore capo Sandro Raimondi -; noi apriamo tutte le porte che abbiamo davanti per verificare cosa è successo e ricostruire il fatto. Sentiremo persone, vedremo filmati e coinvolgeremo il mondo scientifico per fare prove, per capire, dal punto di vista idraulico, come mai c’era questa grossa massa d’acqua», ha aggiunto.

Anche da Marmolada srl, la società che gestisce l’impianto funiviario della Regine delle Dolomiti, parlano di «ore tragiche per la nostra montagna. Quanto successo va al di là di ogni immaginazione – si legge in una nota -. Proviamo dolore per chi non c’è più e angoscia per le persone ancora disperse. Siamo davanti a un evento abnorme, la natura ci ha sopraffatto: in 55 anni di attività mai abbiamo visto una cosa del genere. Anche per questo la funivia Marmolada ha chiuso l’accesso al pubblico». La società «è a disposizione con i suoi impianti e i suoi spazi per supportare logisticamente le operazioni di soccorso e di recupero nella zona interessata dal crollo – prosegue la nota -. Siamo accanto ai soccorritori, ai parenti e ai congiunti delle persone rimaste coinvolte. In queste ore, anche noi operatori economici della Marmolada siamo prostrati. Viviamo un dolore intenso. Ci fa male anche vedere la nostra montagna profondamente ferita».

Previsto per il pomeriggio di oggi, 7 luglio, l’arrivo a Canazei della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.

7 luglio 2022