Tra il 2010 e il 2021 oltre 2 milioni di sfollati accolti in 37 Paesi

I dati nel nuovo rapporto Unhcr – Ocse: per il 64% si tratta di permessi di ingresso per ricongiungimento familiare. Migliaia anche i programmi di sponsorizzazione privata

Oltre 2 milioni, tra il 2010 e il 2021, gli sfollati a causa di conflitti e crisi accolti in 37 Paesi Ocse e in Brasile attraverso permessi di ingresso, che hanno dato loro la possibilità di ricongiungersi con le proprie famiglie, proseguire gli studi o lavorare e partecipare a programmi di sponsorizzazione. A rivelarlo è il nuovo rapporto Unhcr – Ocse pubblicato ieri, 3 luglio, dal titolo “Safe pathways for refugees” (Percorsi sicuri per i rifugiati).

La terza edizione dello studio condotto dall’Unhcr, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, e dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), frutto di un progetto congiunto iniziato nel 2018, evidenzia i progressi compiuti nel rilascio di permessi di ingresso ai rifugiati provenienti da sette Paesi selezionati: Afghanistan, Eritrea, Iran, Iraq, Somalia, Siria e Venezuela. La pandemia di Covis-19 e le relative limitazioni di viaggio e chiusura delle frontiere hanno inevitabilmente portato a un calo del rilascio dei visti nel 2020. Tuttavia, il rapporto mostra che il numero complessivo è rimbalzato nel 2021, con 160mila permessi concessi, superando di oltre il 50% i numeri del 2011, un decennio prima.

«Lodiamo gli sforzi compiuti dai governi e dai partner per creare sempre più percorsi per i rifugiati, andando oltre le tradizionali soluzioni di reinsediamento – è il commento di Gillian Triggs, assistente dell’Alto commissariato dell’Unhcr per la protezione -. Questi percorsi hanno creato opportunità per le persone rifugiate per offrire il loro contributo positivo alle nuove comunità di cui fanno parte. È attraverso questi approcci di valorizzazione che possiamo davvero costruire società resilienti e inclusive», conclude.

Significativa la quota dei permessi di ingresso rilasciati per ricongiungimento familiare: oltre 1,2 milioni, pari al 64%. Cruciale anche il ruolo dei programmi di sponsorizzazione privata, di cui hanno beneficiato migliaia di persone. Riguardo alla distribuzione territoriale, nel 2021 Germania e Canada sono stati i primi Paesi a concedere visti per motivi di lavoro, studio o motivi famigliari ai rifugiati provenienti dai sette Paesi presi in analisi. Hanno svolto un ruolo significativo anche il Regno Unito, la Svezia e gli Stati Uniti: sono questi i primi cinque Paesi in termini di rilascio di permessi d’ingresso. Complessivamente, l’Europa rappresenta il 54% di tutti i permessi d’ingresso rilasciati; a seguire l’America con il 38%.

Nonostante i progressi, non mancano le difficoltà. Il rapporto evidenzia le barriere ancora esistenti che impediscono ai rifugiati di accedere a questo tipo di permessi, tra cui la mancanza di documenti di viaggio, gli alti costi amministrativi, i requisiti di documentazione poco flessibili e l’insufficiente informazione e assistenza. La richiesta dell’Unhcr è che questi ostacoli vengano rimossi per consentire uguaglianza nelle modalità di accesso. «Poiché continuiamo ad assistere a un aumento delle persone sfollate su scala globale – sono ancora le parole di Triggs -, è imperativo lavorare insieme per ampliare i percorsi sicuri per i rifugiati. Aumentando l’accesso alle opportunità in Paesi terzi si proteggono le persone costrette alla fuga e si allevia la pressione sui Paesi ospitanti».

In vista del Forum globale sui rifugiati 2023, in programma a dicembre, l’Unhcr esorta quindi i governi e le parti interessate a riaffermare il loro impegno per ampliare i percorsi sicuri per i rifugiati. Attraverso lo sviluppo continuo di impegno da parte di più soggetti, su percorsi complementari basati sulle competenze, sul ricongiungimento familiare e sui documenti di viaggio, è possibile compiere passi concreti per aumentare le opportunità per i rifugiati nei Paesi terzi, spiegano. «Insieme, possiamo fornire un sostegno tangibile e aprire nuove vie di protezione per coloro che cercano sicurezza», aggiunge Triggs.

4 luglio 2023