Tornano i controlli alle frontiere Italia – Slovenia

Sospeso il Trattato di Schengen «per l’aggravarsi della situazione in Medio Oriente e soprattutto per questioni di sicurezza nazionale», spiega la premier Meloni

L’aggravarsi della situazione in Medio Oriente e, soprattutto, questioni di sicurezza nazionale. Questi i motivi che hanno spinto il governo italiano a ripristinare i controlli alle frontiere con la Slovenia. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, fanno sapere da Palazzo Chigi, ne ha informato il suo omologo sloveno Bostjan Poklukar, oltre che «la vicepresidente della Commissione europea Margaritis Schinas, il commissario europeo agli Affari interni Ylva Johansson, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, il segretario generale del Consiglio dell’Unione europea Thérèse Blanchet e i ministri dell’Interno degli Stati membri Ue e dei Paesi associati Schengen».

L’obiettivo, ha spiegato Piantedosi a Poklukar, è la «prevenzione del terrorismo e della criminalità organizzata», si legge in un comunicato del ministro dell’Interno sloveno. «L’intensificarsi dei focolai di crisi ai confini dell’Europa, in particolare dopo l’attacco condotto nei confronti di Israele, ha infatti aumentato il livello di minaccia di azioni violente anche all’interno dell’Unione», scrivono nella nota di Palazzo Chigi, in cui si parla di «un quadro ulteriormente aggravato dalla costante pressione migratoria cui l’Italia è soggetta, via mare e via terra (140mila arrivi sulle coste italiane, +85% rispetto al 2022). Nella sola regione del Friuli Venezia Giulia, dall’inizio dell’anno – ricordano – sono state individuate 16mila persone entrate irregolarmente sul territorio nazionale».

Si tratta di uno scenario, «oggetto di approfondimento anche da parte del Comitato di analisi strategica anti-terrorismo istituito presso il ministero dell’Interno», che «conferma la necessità di un ulteriore rafforzamento delle misure di prevenzione e controllo», continuano da Palazzo Chigi, precisando che «nelle valutazioni nazionali, infatti, le misure di polizia alla frontiera italo-slovena non risultano adeguate a garantire la sicurezza richiesta». La misura verrà attuata dal 21 ottobre prossimo per un periodo di 10 giorni, «prorogabili ai sensi del Regolamento Ue 2016/339. Le modalità di controllo saranno attuate in modo da garantire la proporzionalità della misura, adattate alla minaccia e calibrate per causare il minor impatto possibile sulla circolazione transfrontaliera e sul traffico merci. Ulteriori sviluppi della situazione ed efficacia delle misure verranno analizzati costantemente – anticipano dal governo -, nell’auspicio di un rapido ritorno alla piena libera circolazione».

L’Italia si unisce così agli 8 Paesi europei che hanno notificato alla Commissione europea il temporaneo ripristino dei controlli alle frontiere con la sospensione della libera circolazione prevista da Schengen. Oltre all’Italia, Austria, Germania, Norvegia, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Svezia e Francia hanno riattivato infatti i controlli su alcune loro frontiere. «Con il ministro degli Interni Matteo Piantedosi abbiamo comunicato in sede europea la decisione del governo italiano di ripristinare i controlli alla frontiera tra Italia e Slovenia – scrive sui social la premier Giorgia Meloni -. La sospensione del Trattato di Schengen sulla libera circolazione in Europa si è resa necessaria per l’aggravarsi della situazione in Medio Oriente, l’aumento dei flussi migratori lungo la rotta balcanica e soprattutto per questioni di sicurezza nazionale, e me ne assumo la piena responsabilità. Ne abbiamo parlato con i colleghi sloveni – aggiunge -, ai quali abbiamo rinnovato la nostra piena collaborazione sul contrasto ai flussi di migranti illegali».

19 ottobre 2023