Tornano a splendere le Camerette di San Luigi Gonzaga

Il recupero è stato possibile grazia ai fondi Fec, Mibact e fondazioni private. Sono stati luoghi di formazione della Compagnia di Gesù

Il recupero è stato possibile grazia ai fondi Fec, Mibact e fondazioni private. Sono stati luoghi di formazione della Compagnia di Gesù 

«Siete diventati complici della missione dei Gesuiti», ha scherzato così alla presentazione del restauro delle Camerette di San Luigi Gonzaga il superiore vice-provinciale dei gesuiti italiani, Claudio Barretta. Le Camerette, alcuni ambienti del Collegio Romano attigui alla chiesa di Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio, prendono il nome dal santo che qui studiò e prese gli ordini, e oggi sono di nuovo disponibili nel pieno della loro bellezza.

L’incontro si è svolto venerdì 25
all’Oratorio del Caravita. Con il saluto di monsignor Gianrico Ruzza, vescovo ausiliare per il settore Centro, a parlare dei lavori, oltre a padre Barretta, la dottoressa Emanuela Settimi, direttrice dei restauri per la Soprintendenza, padre Francesco De Luccia, che ha seguito il lavori per i Gesuiti, la restauratrice, Susanna Sarmati e i rappresentanti delle fondazioni coinvolte. Una serata che ha unito al racconto degli ambienti un’esibizione musicale a tema con l’esecuzione dei maestri Francesco Colamarino e Livia Frau, che hanno suonato brani di Johann Sebastian Bach sull’organo di fine Settecento collocato nell’Oratorio e restaurato nel 2012.

Dal Barocco al Neoclassico, dalle
tele raffiguranti la vita di san Luigi ai preziosi portali dorati, le stanze, ha commentato Emanuela Settimi, «riprendono appieno l’intenzione educativa dei Gesuiti». Il recupero è stato possibile grazie al contributo del Fondo Edifici di Culto, del Ministero per Beni Culturali, della Fondazione Pro Musica e Arte Sacra e della Fondazione Sorgente Group: «Una fruttuosa collaborazione tra pubblico e privato», ha commentato padre De Luccia. L’iniziativa, ha raccontato il gesuita, è partita dai gesuiti della Provincia Romana, il progetto è stato poi autorizzato dal Fec e dal Mibac.

Le stanze prendono il nome dal giovane Luigi Gonzaga (1568-1591) che rinunciò ai privilegi della vita nobiliare, contro il parere della famiglia, per dedicarsi alla vita religiosa nella Compagnia di Gesù, e prese gli ordini proprio il 25 novembre del 1587, morendo di peste a 23 anni. Gli ambienti, è stato spiegato in un video proiettato durante la serata, accolsero anche studiosi di matematica e astronomia come Cristoforo Clavio (1538 -1612), che contribuì alla nascita del calendario gregoriano e dialogò a lungo con Galileo Galilei; i padri Matteo Ricci e Domenico Zipoli, che tra 1600 e 1700 hanno guidato missioni di evangelizzazioni; Angelo Secchi (1818-1878), che diede vita all’osservatorio astronomico da cui è nata la Specola Vaticana. Tutti questi passaggi sono documentati dall’architettura delle stanze, che nel tempo ha mantenuto le tracce degli stili dei diversi secoli.

Padre De Luccia, ha dimostrato soddisfazione per il restauro: «Vogliamo offrire una piccola esperienza che serva al cammino di ciascuno di noi di ricerca del bene. Offriamo l’esperienza della Compagnia perché l’esperienza spirituale non sia disincarnata, l’impegno intellettuale non sia autoreferenziale, né la dimensione votiva sia fuorviante».

La visita delle Camerette parla dell’interesse dei Gesuiti per la formazione dei giovani, prestando attenzione alla dimensione culturale della formazione spirituale. Da questo ha preso lo spunto padre De Luccia per presentare il nuovo progetto della Compagnia, il restauro del seminario della Fondazione Posillipo, di cui è ancora in corso la raccolta fondi: «Sono entità non museali, sono entità parlanti e viventi» ha concluso padre Barretta. Le Camerette sono aperte a tutti e visitabili su prenotazione.

 

28 novembre 2016