Torna al Sistina “Jesus Christ Superstar”: Ucraina e Russia insieme sul palco

Le soprano Chaika e Koshkina, avvolte nelle rispettive bandiere, chiamate da Piparo per lanciare un messaggio di pace. Nella flagellazione di Cristo, il grido di dolore dell’umanità nella guerra

Ogni bomba nel cielo dell’Ucraina, ogni persona e bambino uccisi come un colpo di frusta durante la flagellazione di Cristo. Il grido di dolore dell’umanità, che non impedisce alla speranza di entrare in scena, chiedendosi se si potrà mai ricominciare. È il pathos che emerge dal musical “Jesus Christ Superstar”, nella trasposizione teatrale di Massimo Romeo Piparo, prodotto dalla PeepArrow Entertainment nella versione originale di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice, che fu, negli anni ’70 a Broadway, un successo senza precedenti. L’edizione di Piparo va in scena al Sistina di Roma, fino al giorno di Pasqua, quest’anno con il messaggio di pace del mezzo soprano Sofiia Chaika e del soprano Anna Koshkina, rispettivamente di nazionalità ucraina e russa.

Le due donne cantano insieme e interpretano entrambe Maria Maddalena nella scena del brano “Could we start again, please?” (appunto “Potremmo ricominciare daccapo, per favore?”). Entrambe avvolte nelle rispettive bandiere, nel giallo e nel blu ucraino e nel tricolore bianco, blu e rosso della Russia. Non una canzone casuale, dunque, così come non casuale la scena, con il riferimento agli apostoli e alla Maddalena che sono ormai consapevoli di come tutto stia tragicamente volgendo al termine. «Mi è sembrata emblematica questa canzone e per questo ho chiamato la cantante russa a duettare con la collega ucraina», spiega Piparo, direttore artistico del Sistina. «Quando iniziai, nel 1994, questa rappresentazione di Jesus Christ Superstar volli dare come cifra stilistica le immagini delle guerre durante i 39 colpi di frusta ricevuti da Cristo. Allora i drammi più recenti venivano dalla guerra in Kosovo, ma non era minimamente pensabile rivivere oggi un conflitto così crudele, alle porte della nostra Europa, così come non avrei mai immaginato che in questi quasi trent’anni si sarebbero susseguiti altri conflitti e tragedie».

(foto: Teatro Sistina)

Durante la premiere di ieri sera, 6 aprile, la commozione è stata palpabile sui volti delle donne protagoniste del duetto e degli spettatori in Sala, che hanno accolto con un lungo applauso il loro ingresso in scena, così come, poco dopo, il lenzuolo con i colori dell’Ucraina spiegato dopo la crocifissione di Cristo. «Lanciare questo segnale di pace – racconta ancora Piparo – ha la doppia valenza di testimoniare la volontà di un mondo senza conflitti, ma anche di portare avanti la forza dell’arte, della musica, del teatro, della cultura, che è proprio quella di mandare messaggi inequivocabili di unità».

All’interno dell’ormai classico musical, alcuni dettagli inediti, dunque, ma tristemente attuali, come inedita è stata la presenza – al debutto in questo spettacolo – del rapper italiano Frankie hi-nrg mc nei panni di Erode, che ha ricalcato l’originalità del primo Erode hip hop della storia del musical. Una presenza ormai fissa, invece, quella dell’americano Ted Neeley, protagonista e interprete di Gesù nello storico film del 1973. Dopo Pasqua “Jesus Christ Superstar” – che vanta un cast di oltre 30 artisti e l’orchestra dal vivo diretta dal maestro Emanuele Friello – lascerà la Capitale per toccare altre città in tutta la Penisola come Firenze, Bari, Bassano del Grappa, Genova, Torino, Reggio Emilia e Bologna.

7 aprile 2022