Torna a salire l’allarme Covid: tamponi obbligatori per chi arriva dalla Cina

L’ordinanza firmata dal ministro Schillaci (Salute), per «garantire la sorveglianza e l’individuazione di eventuali varianti del virus al fine di tutelare la popolazione italiana». Intanto è boom di contagi nel Lazio. L’assessore D’Amato: «Se necessario, protocolli per il rischio elevato»

Il Covid torna a fare paura. È soprattutto la Cina, in realtà, a spaventare anche l’Italia, dove un’ordinanza del ministro della Salute Orazio Schillaci introduce nuovamente, a partire da oggi 29 dicembre, l’obbligo di tamponi negli aeroporti per tutti i passeggeri in arrivo dal Paese asiatico. Il primo volo, proveniente da Chongqing, della compagnia Hainan Arilines, è atterrato già questa mattina, alle 5.44, a Fiumicino. A metà pomeriggio è previsto l’arrivo di un altro volo dalla Cina, della compagnia Air China, proveniente da Hangzhou; in serata il terzo e ultimo volo della giornata, da Wenzhou, con la compagnia China Eastern Airlines. I test per i viaggiatori si svolgono subito dopo lo sbarco, in un’area dedicata non accessibile a persone non autorizzate.

«La misura si rende indispensabile per garantire la sorveglianza e l’individuazione di eventuali varianti del virus al fine di tutelare la popolazione italiana», si legge nel testo dell’ordinanza di Schillaci. L’Italia è la prima, in Europa, a reintrodurre questa misura di controllo per i viaggiatori cinesi ma il ministro – che nella giornata di oggi riferirà in Senato sulla situazione – ha già chiesto a Bruxelles di assumere iniziative analoghe «su tutto il territorio europeo». Anche l’America intanto ha imposto l’obbligo di tampone per i viaggiatori in arrivo dalla Cina, così come India, Giappone, Malesia e Taiwan, mentre la Commissione europea ha convocato il Comitato Ue per la Sicurezza sanitaria «per discutere con gli Stati membri e le agenzie europee le possibili misure per un approccio coordinato». I numeri che circolano sul Paese asiatico sono allarmanti: secondo la società di ricerca britannica Airfinity, adoggi ci sono oltre un milione di nuovi casi e almeno 5 mila morti al giorno. E la situazione rischia di peggiorare ancora.

Ad anticipare l’ordinanza di Schillaci, la Regione Lombardia, partita con i controlli a Malpensa con due giorno d’anticipo. Il risultato: quasi un passeggero su due, tra quelli che il 26 dicembre sono arrivati nello scalo milanese dalla Cina a bordo di due voli, è risultato positivo al Covid. Un andamento simile si è riscontrato anche a Fiumicino, dove l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato aveva reintrodotto i tamponi per i passeggeri in arrivo o in transito dal Paese asiatico prima dell’ordinanza ministeriale, che ora li rende obbligatori, imponendo la quarantena a chi viene trovato positivo. Non solo: il ministro dispone anche il sequenziamento del virus, indispensabile per garantire la sorveglianza e l’individuazione di eventuali varianti. Sarebbero infatti proprio le nuove varianti che si stanno sviluppando in Cina, oltre all’allentamento delle restrizioni, le ragioni della nuova impennata del virus. Preoccupa in particolare la “Gryphon”, cioè la XBB, a cui soprattutto si imputa l’aumento di casi e ricoveri.

L’allerta sul rischio di nuove varianti arriva anche dallo Spallanzani, oltre che dagli ospedali della rete Fiaso, che chiedono potenziamento dei test e attenzione alla circolazione del virus, indispensabili per non vanificare il ritorno dell’Italia alla normalità. In questa settimana infatti si è registrato un ulteriore calo di circa il 10% dei ricoveri ed è in arrivo un ulteriore allentamento delle misure, con l’introduzione della quarantena breve e il reintegro dei medici no vax, secondo quanto previsto dal provvedimento sui Rave. Preoccupano comune i dati del Lazio, che ha registrato un boom di contagi con un aumento di 2.250 casi nelle ultime 24 ore: il rapporto tra positivi e tamponi è schizzato al 17%, oltre 5 punti in più rispetto al giorno precedente (11,9%). Tanto che l’assessore alla Sanità D’Amato ha assicurato che «se necessario metteremo in atto i protocolli per il rischio elevato».

29 dicembre 2022