Torna a Roma “La bottega dell’orefice”

La prima data, il 6 febbraio, in occasione della Giornata per la vita, a Gesù Divino Lavoratore. Il 13 a Santa Emerenziana. Regia di Antonio Tarallo

La prima data, il 6 febbraio, in occasione della Giornata per la vita, a Gesù Divino Lavoratore. Il 13 si replica a Santa Emerenziana. La regia di Antonio Tarallo

Torna in scena a Roma “La bottega dell’orefice”, l’opera teatrale scritta dal giovane Karol Wojtyla, per la regia di Antonio Tarallo. La prima data è quella del 6 febbraio, in occasione della XXXVIII Giornata per la vita, nella chiesa di Gesù Divino Lavoratore, al quartiere Marconi. Il 13 febbraio si replica a Santa Emerenziana, quartiere Trieste. L’obiettivo: favorire qualle capillare promozione del connubio tra teatro e fede che in occasione dell’edizione dell’ottobre scorso dello spettacolo era stata evidenziata proprio dall’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione.

«L’iniziativa – aveva detto Fisichella – riproponendo l’opera del giovane Wojtyla sottolinea come il teatro, alta espressione artistica, possa essere un vero strumento di evangelizzazione per raggiungere molte persone e portare loro l’annuncio gioioso del Vangelo». Ne è convinto anche il giovane regista romano, secondo cui la riscoperta e la promozione di testi teatrali che parlino di spiritualità è «un percorso che sia importante percorrere, poiché la scoperta della bellezza, molte volte, approda alla scoperta di Dio».

La versione presentata al pubblico è una riduzione rispetto alle tre parti originali, che pone l’accento su «due punti cardine della società di oggi – evidenzia Tarallo -: il fidanzamento, tema tutto da riscoprire, e la crisi del matrimonio».

2 febbraio 2016