Tor Sapienza, il centro di accoglienza sarà trasferito

Lo ha annunciato l’assessore Danese. In corso le trattative con il ministero dell’Interno per ottenere le autorizzazioni. In programma la riqualificazione del quartiere

Niente più rifugiati a Tor Sapienza. Il centro di accoglienza che attualmente ospita 143 persone sarà chiuso e trasferito in un’altra zona della Capitale. Lo ha annunciato ieri, mercoledì 21 gennaio, a sorpresa, l’assessore alle Politiche sociali di Roma Capitale Francesca Danese, nel corso di una riunione con il sindaco Ignazio Marino e i residenti del quartiere. «Sposteremo il centro di accoglienza – ha dichiarato – soprattutto per dimostrare che Roma è capace di accogliere e offrire una possibilità anche a chi fugge da situazioni difficili, soprattutto ai richiedenti asilo e ai rifugiati politici. Sono in corso trattative con il ministero dell’Interno per ottenere le autorizzazioni del caso». All’incontro con i residenti del quartiere hanno partecipato anche il vicesindaco Luigi Nieri, l’assessore alla Trasformazione urbana Giovanni Caudo, l’assessore ai Lavori pubblici Maurizio Pucci e la responsabile dell’Ambiente Estella Marino.

Vittoria quindi per gli abitanti di Tor Sapienza, dopo gli scontri avvenuti nel novembre scorso proprio con gli immigrati del centro gestito dalla cooperativa “Un sorriso”. Il Campidoglio ha cercato così di ricucire lo strappo con la cittadinanza che aveva visto nelle contestazioni al sindaco Marino il suo apice. In realtà, i cittadini avevano chiesto di adibire il centro solo per donne e bambini ma ora potranno utilizzare i locali per fronteggiare in prima battuta il disagio abitativo: una sorta di prima accoglienza per chi viene sfrattato. Non solo. Ieri, il primo cittadino ha voluto rassicurare gli abitanti che da anni denunciano una grave situazione di degrado e abbandono di tutto il quartiere. L’incontro avvenuto è la firma su un patto che prevede la riqualificazione dell’intera area: a partire dall’illuminazione pubblica fino alla potatura degli alberi; dalla lotta alla prostituzione al problema dei roghi tossici nei campi rom abusivi.

L’obiettivo è realizzare una riqualificazione urbana che sia da esempio per le altre periferie di Roma. «A Tor Sapienza – ammette l’assessore all’Urbanistica Caudo – esiste uno stradone largo 60 metri e lungo un kilometro e mezzo, via Giorgio de Chirico. Realizzato per un progetto che non è mai stato completato, ora può essere riqualificato e diventare una sorta di boulevard per il quartiere, con una pista ciclabile, servizi e verde pubblico. Un sorta di strada di raccordo per rivitalizzarela zona e toglierla dal suo isolamento». Necessario però reperire i fondi: per questo si pensa ad un project financing con privati ma non si esclude la ricerca di stanziamenti europei.

Alla riunione ha preso parte anche il commissario Ater Daniele Modigliani. Il problema della ristrutturazione dei palazzi è particolarmente sentito dagli abitanti delle case popolari. A Tor Sapienza ci sono quattro palazzi a marchio Ater eretti nel 1978 e su cui nessuno ha mai messo mano. Per scongiurare il rischio di crolli e aggravare ancora di più una situazione abitativa già difficile, è in programma una riqualificazione totale. Il primo appuntamento è già stato preso per il 18 febbraio.

22 gennaio 2015