“Tommy e gli altri”, tour nelle scuole per raccontare l’autismo

Parte da Roma la prima proiezione del film di Gianluca Nicoletti e Massimiliano Sbrolla per gli studenti. Obiettivo: raccontare l’autismo in Italia. L’anteprima alla presenza del ministro Fedeli. Poi il tour, da nord a sud

Dopo aver incontrato decine di famiglie in giro per l’Italia e dopo la recente messa in onda su Sky Arte, Tommy arriva nelle scuole. Continuerà a raccontare la sua storia, quella di un ragazzo autistico, maggiorenne da pochi mesi, in un viaggio on the road per incontrare altri ragazzi. E lo farà con le parole del padre, il giornalista Gianluca Nicoletti che con lui ha condiviso questa avventura. Nicoletti, insieme al regista Massimiliano Sbrolla ha tratto da questa esperienza un docufilm dal titolo “Tommy e gli altri”. Questa mattina, martedì 28 novembre, al cinema 4 Fontane di Roma, la prima tappa del tour con il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli e gli autori. Il progetto itinerante, sostenuto dal Miur, con il contributo di Sky Italia, fino a marzo toccherà anche le città di Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Latina, L’Aquila, Milano, Napoli, Novara, Palermo, Prato, Reggio Calabria, Torino e Udine.

Il film tratta il tema dell’autismo secondo diversi aspetti, in primis quello legislativo, secondo la normativa vigente infatti i ragazzi autistici «cessano di esserlo al compimento della maggiore età». Un frase provocatoria per sottolineare l’interruzione di cure, di programmi e di sostegno da parte dello Stato (ad eccezione di minimi contributi mensili) facendo di fatto ricadere «tutto sulle spalle dei genitori». Che tuttavia non ci saranno per sempre. Una prospettiva angosciante per molte famiglie che porta alcune di loro addirittura a comprendere l’ipotesi dell’omicidio-suicidio di persone anziane con disabile in casa.

Non solo assistenza ma anche bullismo. I ragazzi autistici infatti sono i primi spesso ad esserne vittima. Per questo, uno degli obiettivi del lungometraggio, è quello di «portare i ragazzi a riflettere sul fatto che reagire con violenza a quello che in realtà non capiamo e di cui forse abbiamo solo paura è un comportamento arcaico e da sfigati». E ancora, frammenti di comicità, di sconforto, di vero amore tra padre e figlio, ma soprattutto di riflessione. «Non voglio essere considerato un esempio, ne’ un eroe – spiega la voce fuori campo di Nicoletti durante la proiezione del film -, non esistono solo storie positive come vorrebbe far credere qualcuno ed essere autistici non è una figata». Quindi la storia si conclude con le immagini di Tommy da bambino al mare con la madre e il padre e le note di “Costume da Torero£ di Brunori Sas che parla della costante necessità di credere a un cambiamento e alla disillusione che spesso ne segue.

«Un’opera bellissima – ha spiegato il ministro Fedeli – in cui si provano tutti i sentimenti tipici dei grandi film: tristezza, rabbia ma anche sorrisi». Un film «che porta tutti noi a chiederci che possiamo fare, quando in realtà possiamo solo conoscere. E il nostro obiettivo è proprio questo, far conoscere questa realtà, ai ragazzi ma anche agli adulti. Mi auguro che lo vedano più persone possibili». Quindi il ministro ha rivolto un appello al sindaco Raggi: «C’è un immobile inutilizzato a Roma che potrebbe diventare un centro sperimentale avanzato per l’autismo. Mi rivolgo a lei davanti a tutti questi ragazzi: firmiamo un protocollo d’intesa e facciamo nascere questo centro innovativo unico in Italia». E ha annunciato di voler “«contattare personalmente» il sindaco quanto prima.

28 novembre 2017