Terremoto Turchia e Siria: «Urgente il sostegno della comunità internazionale»

L’appello di ActionAid riguarda soprattutto la Sira, dove 4,2 milioni di sfollati vivono in rifugi temporanei. E le squadre di soccorso, nel nord ovest, operano ancora da sole

Nella Siria già devastata da lunghi anni di guerra, dove gli sfollati erano già milioni prima del 6 febbraio, quando il terremoto l’ha colpita insieme alla Turchia, la portata della tragedia è senza precedenti. «Le squadre di soccorso nel nord ovest del Paese stanno ancora operando da sole, utilizzando capacità e risorse locali limitate, senza alcun aiuto internazionale immediato per rispondere nelle aree colpite dal disastro – denuncia Racha Nasreddine, direttrice di ActionAid per la regione araba -. Gli ostacoli ritardano la risposta internazionale e costano molte vite innocenti che potrebbero altrimenti essere salvate».

Nella stessa regione sono 4,2 milioni le persone persone che vivono in rifugi temporanei, per lo più in tende e strutture di fortuna e che già prima del sisma si trovavano in condizioni di insicurezza alimentare. «È fondamentale che i loro bisogni non vengano trascurati», rimarcano da ActionAid, chiedendo alla comunità internazionale di finanziare adeguatamente la risposta umanitaria, assicurando che il sostegno finanziario superi quello precedentemente stanziato nell’ambito del Piano di risposta umanitaria per la Siria (HRP 2023) e includa la priorità dell’assistenza alle donne e alle ragazze e la valorizzazione della leadership femminile nella risposta all’emergenza.

In concreto, «gli aiuti dovrebbero essere distribuiti equamente a tutte le persone colpite dal terremoto, in base alle necessità e indipendentemente da chi controlla il territorio in cui si trovano, in conformità con i principi umanitari riconosciuti a livello internazionale – prosegue Nasreddine -. Tutte le parti in conflitto all’interno della Siria e degli Stati confinanti (compresa la Turchia) devono garantire che l’assistenza e la protezione umanitaria raggiungano le comunità più a rischio in modo equo, efficiente, rapido e sicuro, alla luce dell’emergenza che si sta verificando, superando i vincoli logistici e burocratici».

Oltre 40mila persone sono già morte, ricordano dall’organizzazione, e milioni hanno  perso case e mezzi di sostentamento. «I sopravvissuti e le équipe locali dovranno affrontare difficoltà senza precedenti nelle prossime settimane e mesi. ActionAid, attraverso il suo partner locale impegnato sul campo nel nord-ovest della Siria, continuerà a fornire riparo, cibo e protezione ai sopravvissuti, oltre a spazi e servizi sicuri per donne e ragazze», assicurano.

È possibile contribuire sostenendo i progetti di ActionAid sul campo con una donazione direttamente online.

14 febbraio 2023