Terremoto: le sanzioni contro la Siria, «disumane e immorali»

A parlare è il custode di Terra Santa Francesco Patton. «La gente sta morendo. L’Occidente sta di nuovo perdendo il treno. Mi chiedo dove sia l’Europa»

Nelle zone del nord ovest della Siria colpite dal terremoto del 6 febbraio, la Custodia di Terra Santa è presente con le comunità della Valle dell’Oronte, Aleppo e Latachia. E dalla Custodia parla, raggiunto dall’Agenzia Sir, il padre custode Francesco Patton. Una voce, la sua, che è racconto e denuncia. Davanti ai danni materiali, alla gente morta sotto le macerie o a quella che rischia di morire per il freddo, senza più riparo, il francescano afferma con forza: «Le sanzioni sono disumane e immorali. Trovo scandaloso che in un momento del genere, così tragico, non si sia capaci di rimuovere o sospendere le sanzioni. In Siria la gente sta morendo. Gli aiuti che arrivano provengono dai paesi arabi come Egitto, Iran, Algeria… L’Occidente sta di nuovo perdendo il treno».

Nessuna vittima fra i frati della Custodia, «ma i danni sono ingenti sia nei villaggi di Knaye e Yakoubie, sia ad Aleppo e Latachia – riferisce Patton -. I nostri confratelli stanno facendo un lavoro straordinario di accoglienza nelle nostre strutture più solide, tanto che nella sola Aleppo stiamo accogliendo e assistendo più di 2.500 persone. Ma è solo una goccia nell’oceano», avverte. Il nodo, adesso, è quello degli aiuti internazionali, che «sembra stiano andando tutti in Turchia e che la Siria sia tagliata fuori dal circuito internazionale proprio a causa delle sanzioni in vigore da parte di Usa e Ue».

Al Sir il custode cita le dichiarazioni del segretario di Stato Usa Blinken che, parlando col suo omologo austriaco, diceva che gli Stati Uniti stanno lavorando con i suoi partner per fornire soccorsi per il terremoto in Siria, ma sono fermi contro la collaborazione con il governo di Damasco. Qui, in questo momento, serve avere uno sguardo umanitario, che non c’è – osserva -. Mi chiedo dove sia l’Europa».

La Custodia di Terra Santa non è l’unica a chiedere la rimozione delle sanzioni così da permettere l’arrivo di aiuti umanitari ai terremotati siriani. Molte ong, realtà ecclesiali come la Comunità di Sant’Egidio e altre Chiese del Medio Oriente hanno elevato la stessa richiesta. E anche dalla Cina, informa ancora il Sir, la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning ha affermato che gli Usa «dovrebbero mettere da parte l’ossessione geopolitica, revocare immediatamente le sanzioni unilaterali alla Siria e aprire la porta all’assistenza umanitaria di fronte alla catastrofe». La Custodia intanto, riferisce Patton, ha avviato una campagna di raccolta fondi con l’ong “Pro Terra Sancta”. «Preghiamo per tutti coloro che sono stati colpiti dal sisma – conclude – e mobilitiamoci tutti per sensibilizzare su questa nuova sofferenza che ha colpito i nostri fratelli dopo 12 anni di guerra».

8 febbraio 2023