Terremoto in Ecuador e Perù: 15 i morti

Salito il numero delle vittime, tra cui circa 450 feriti. Almeno 360 gli edifici distrutti. Danneggiate chiese a Cuenca, tra le città più colpite. La preghiera di Papa Francesco

Salito a 15 morti il bilancio del terremoto di magnitudo 6,8 che sabato 18 marzo ha colpito il sud dell’Ecaudor, causando la morte di 14 persone, e il nord del Perù, dove si conta 1 vittima, con epicentro a 6 chilometri a nord-est della città ecuadoriana di Balao (nella provincia di Guayas), a una profondità di 66 chilometri, secondo il Servizio geologico statunitense.

Le autorità ecuadoriane danno notizia anche di 446 feriti mentre sono almeno 360 gli edifici distrutti. Continuano intanto le operazioni di ricerca e soccorso nelle province di El Oro e Azuay e nelle città di Machala e Cuenca, le più colpite dal sisma, ma danni significativi si registrano anche a Guayaquil, la città più popolosa dell’Ecuador. Cinque chiese dell’antico centro storico di Cuenca presentano danni alle facciate. Nella città costiera di Machala un molo è affondato e con esso il Museo marino, che custodiva 5mila reperti. Il presidente Guillermo Lasso ha guidato l’insediamento di un comitato di emergenza, mentre anche la Caritas si sta attivando per portare soccorso alle popolazioni colpite.

Al termine dell’Angelus di ieri, 19 marzo, anche Papa Francesco ha ricordato le vittime e le popolazioni colpite dal sisma. «Ieri in Ecuador un terremoto ha causato morti, feriti e ingenti danni – ha ricordato -. Sono vicino al popolo ecuadoriano e assicuro la mia preghiera per i defunti e per tutti i sofferenti».

20 marzo 2023