Terremoto di magnitudo 7.4 a Taiwan

La prima scossa, alle 7.58, seguita da una seconda di magnitudo 6.5 e da un centinaio di assestamento. 9 i morti e oltre 800 i feriti. La diocesi di Hualien, vicina all’epicentro: «Al momento non si hanno notizie di danni gravi». 97 gli edifici colpiti in tutta l’isola

L’ultimo bilancio è di 9 morti e 821 feriti. Sono le vittime del violento terremoto che ha colpito questa mattina, 3 aprile, alle 7.58, la costa orientale dell’isola di Taiwan. Alla prima scossa, di magnitudo 7.4 – localizzata a 18 km a sud-est di Hualien City, a circa 155 km a sud della Capitale Taipei, a una profondità di 34,8 km – ne è seguita una seconda di magnitudo 6.5, quindi un centinaio di scosse di assestamento. Di queste, riferisce il Taipei Times, 9 tra magnitudo 5 e 6; altre 2 hanno superato la magnitudo 6, stando ai dati del Centro sismologico Cwa.

Essendo «vicino alla terraferma e poco profondo», ha spiegato il direttore del Cwa Wu Chien-fu, il terremoto è stato avvertito in tutta Taiwan e nelle isola al largo. «È stato il più forte degli ultimi 25 anni». Il riferimento di Wu Chien-fu è al terremoto del settembre 1999, di magnitudo 7.6, in cui morirono 2.400 persone. Secondo gli ultimi aggiornamento del Central disaster response center, le persone ancora tra le macerie sarebbero 127. I danni più consistenti si registrano nella contea di Hualien, epicentro della scossa principale. In particolare, massi sono caduti sull’autostrada Su-Hua, colpendo diversi veicoli. Ancora incerto il numero delle vittime. Diversi gli edifici a rischio crollo, mentre prosegue il lavoro di unità di soccorso e volontari, polizia e vigili del fuoco, per salvare le persone ancora sotto alle macerie. Complessivamente, secondo la National fire agency (Nfa), sono 97 gli edifici danneggiati in tutta l’isola, riferisce la Cnn, la metà dei quali nella contea di Hualien.

Proprio dalla diocesi di Hualien arriva una nota in cui si informa che è stato preso immediatamente contatto con tutte le parrocchie. «Al momento – si legge -, a eccezione di alcuni oggetti in alcune parrocchie caduti a terra o danneggiati e bisognosi di riparazioni, non si hanno notizie di danni gravi. Mentre le scosse di assestamento continuano, i parroci, i responsabili e i membri dei comitati pastorali e i parrocchiani sono invitati a continuare a essere vigili, prestare attenzione alla sicurezza, stare lontano dagli edifici e cercare rifugio in spazi aperti», l’esortazione. La diocesi assicura comunque il suo impegno a prestare assistenza e «attenzione ai bisogni dei membri della chiesa e delle parrocchie. Cerchiamo nelle nostre preoccupazioni e paure la pace di Gesù risorto! La pace del Signore sia con noi! Per questo preghiamo insieme!».

Attualmente in tutta Taiwan più di 87mila persone sono senza elettricità, informa l’operatore elettrico Taipower. In corso le operazioni di ripristino. Emessi anche tre allarmi tsunami, poi rientrati, che hanno causato anche la sospensione di alcuni voli dal Giappone. Il terremoto è stato segnalato in modo chiaro anche in Cina, fino a Shanghai. Particolarmente interessata, secondo i media statali, la provincia del Fujian, dall’altra parte dello Stretto di Taiwan. Preoccupazione e «sincere condoglianze ai connazionali di Taiwan colpiti dal disastro» sono stati espressi da un portavoce dell’Ufficio per gli affari di Taiwan del governo centrale cinese, che ha assicurato che «presteremo molta attenzione al disastro e alle situazioni successive e saremo disposti a fornire assistenza in caso di catastrofe».

3 aprile 2024