Terremoto, ad Amatrice i disegni dei bambini del Nepal

I volontari italiani di Jay Nepal hanno consegnato i lavori realizzati in una scuola di Bodgaun. Donati anche mille euro

I volontari italiani di Jay Nepal hanno consegnato i lavori realizzati in una scuola di Bodgaun. Donati mille euro per le popolazioni del centro Italia

Dal Nepal ad Amatrice. Da chi ben conosce le conseguenze di un terremoto a chi lo ha recentemente vissuto. Solidarietà e disegni sono stati inviati dai bambini di una scuola di Bodgaun alla cittadina colpita dal sisma lo scorso 24 agosto. A portarli sono stati i volontari italiani di Jay Nepal onlus, associazione nata a pochi giorni dal catastrofico sisma che ha colpito il Nepal il 25 aprile 2015 per coinvolgere il popolo stesso nella difesa dalle calamità naturali.

Un gruppo di volontari italiani si è recato a Bodgaun, villaggio situato a circa 70 chilometri da Kathmandu il 27 agosto. Si tratta di una delle zone più povere e abbandonate del Paese, dove vivono circa 2000 persone suddivise in 350 famiglie, con un altissimo tasso di analfabetismo, assenza totale di infrastrutture, scarsissimo livello di igiene e basilari strumenti di sostentamento. Lì Jay Nepal ha iniziato a costruire una nuova scuola, dove sono stati accolti i volontari italiani. Molte le domande sul terremoto nel centro Italia. «Erano tutti molto preoccupati perché sapevano bene il significato di terremoto», raccontano i giovani volontari.

Il preside stesso ha poi chiesto a tutti i piccoli studenti di mandare un messaggio ai bambini italiani che stavano vivendo il loro stesso dramma: la perdita della casa, dei genitori, degli amici. I loro messaggi si sono trasformati in disegni colorati in cui hanno rappresentato ciò che volevano, soprattutto case. Case quasi perfette. «Nulla a che vedere con le loro nella realtà. Ma quelle, nell’immaginario, erano le loro case». I volontari di Jay Nepal si sono impegnati a portare questi disegni ai bambini della scuola di Amatrice. E così è stato. Gli insegnanti, preparati alla visita della delegazione, hanno spiegato ai bimbi di Amatrice il motivo della sorpresa. A loro è stata raccontata la storia dell’iniziativa, accompagnata dai saluti e  dai messaggi di fratellanza inviati dai bambini nepalesi attraverso i disegni.

Un incontro intenso e fitto di domande per i volontari: «Dove si trova il Nepal? Loro ce le hanno le scarpe? Ma ce li hanno i colori? Ma nella loro scuola c’è il pavimento? Solo un bambino aveva già sentito nominare il Nepal: Alessandro, che addirittura sa che il Nepal è quel Paese dove c’è anche l’Himalaya! E lui un giorno ci andrà perché  lo ha visto in un documentario in tv!», hanno raccontato i ragazzi che hanno poi distribuito tutti i disegni e alcuni quaderni nepalesi fatti con la carta di riso.

La visita si è conclusa con il saluto del sindaco Sergio Pirozzi, che ha indossato il copricapo tipico dei nepalesi donatogli dalla delegazione dei volontari. A lui è stata raccontata l’iniziativa della raccolta che in Nepal è stata fatta in favore di Amatrice e che ha consentito di raccogliere mille euro, «una cifra enorme per la gente di quel popolo così povero ma generoso e solidale».

20 ottobre 2016