Terra Santa, torna alla Custodia la chiesa di San Giovanni Battista
La notizia diffusa dal Patriarcato latino di Gerusalemme. Il luogo era stato chiuso nella guerra del 1967 quando l’intera area divenne zona militare
La chiesa di San Giovanni Battista, nella zona di Qasr Al-Yahud sulle rive del fiume Giordano, è tornata dall’ottobre scorso alla Custodia di Terra Santa. Del passaggi di consegne dalle autorità israeliane ha riferito ieri, 17 novembre, il Patriarcato latino di Gerusalemme. Il luogo era stato chiuso durante la guerra del 1967 quando l’intera area divenne un campo minato e fu trasformata in una zona militare recintata. L’opera di bonifica del sito è stata condotta da Halo Trust, organizzazione britannica specializzata nello sminamento, che ha avviato un progetto di bonifica di tutta l’area del Battesimo di Gesù. Circa 4mila le mine rimosse con il consenso delle autorità israeliane e palestinesi; questo ha permesso a otto chiese della regione – cattolica, greco ortodossa, armena, copta, etiope, rumena, siriana e russa –-di riprendere possesso delle loro proprietà.
La chiesa risale al 1935 ma il luogo era frequentato dai francescani sin dal 1641, quando arrivavano qui in pellegrinaggio. Nelle parole di padre Ibrahim Faltas, della Custodia di Terra Santa, «la nostra presenza qui è uno strumento di pace, il saluto dei frati francescani è pace e bene. Abbiamo vissuto tante guerre e siamo sempre stati uno strumento di pace su questa Terra. Da oltre otto secoli – conclude – siamo mediatori di pace fra tutti». Per il direttore dell’Ufficio tecnico custodiale, Leonardo Marco, «il sito sarà accessibile e fruibile e nei prossimi mesi inizieremo un lavoro più approfondito di recupero e valorizzazione dell’intera proprietà attraverso la creazione di spazi di preghiera che consentiranno ai pellegrini di vivere un’esperienza più intensa. Avranno luoghi per pregare e meditare, e poi continueranno il loro pellegrinaggio in Terra Santa».
18 novembre 2020