Teresa D’Avila raccontata dai quadri di Guadagnuolo

Alla Leoniana, fino al 30 giugno, l’esposizione dell’artista dedicata alla fondatrice dei Carmelitani Scalzi, nel V centenario della nascita

Una mostra itinerante che vuole essere anche un progetto per ricordare l’opera, la dottrina e il pensiero della fondatrice dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi, santa Teresa D’Avila. In occasione del V centenario della sua nascita, Francesco Guadagnuolo espone a Roma da sabato 24 gennaio fino al 30 giugno, presso la Libreria Leoniana in via dei Corridori. L’artista siciliano ha realizzato una mostra itinerante in Italia, Spagna, Francia e altre nazioni, i territori in cui visse la santa. L’immagine spirituale, creata dall’artista, è una nuova veste iconografica capace di dialogare con l’arte di oggi.

Il percorso della mostra inizia con la fuga di santa Teresa con il fratello Rodrigo. Lei aveva vent’anni e immaginando gli avvenimenti dei martiri, auspicava di morire in nome della fede. La mostra si apre con la giovinezza di Santa Teresa, l’inizio del suo percorso di fede. Ne L’orazione della quiete, la condizione principale è quella di pace con se stessa. La vita cristiana della santa va di pari passo con la preghiera fino a raggiungere l’unione d’amore con Cristo e la Santissima Trinità. Ne L’orazione di unione l’artista affronta un altro tema, il legame tra il Signore e la creatura, fino a sperimentare la verità delle parole di Paolo: «Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me».

Il percorso si snoda attraverso opere che rappresentano l’umiltà e la grave malattia. La monaca, infatti, stremata dai dolori, spesso sveniva e rinveniva. Passò tre anni prima che il suo stato di salute migliorasse. Ne La Meditazione, l’artista spiega il «ritiro dell’anima» della santa, che rivela quanto sia necessaria la preghiera. «Pregare – afferma – significa frequentare con amicizia, poiché frequentiamo a tu per tu Colui che sappiamo ci ama». L’orazione mentale. per la Santa Teresa non era solo una preghiera ma un’espressione intima: quello del legame privato con Dio. Qualcosa che eleva veramente la preghiera ma allo stesso tempo racchiude i principi della più alta contemplazione. Non manca una rappresentazione de L’estasi di Santa Teresa: il culmine di tutte le esperienze, perché vissuta da Teresa in maniera sovra- naturale.

Le ultime due opere della mostra, L’albero fiorito e La luce della morte, descrivono gli ultimi giorni di vita della santa. Nel primo, le suore di Alba di Tormes raccontano dei miracoli che accadevano dappertutto mentre la loro madre fondatrice moriva. Come l’albero rinsecchito davanti la finestra della cella di santa Teresa: non aveva mai dato frutti né fiori; dopo la sua morte, all’alba, era ricoperto di fiori. Nell’ultima opera Teresa invoca il Signore, il suo sposo, nella sua ultima ora.

In una società spesso povera di valori spirituali, «santa Teresa ci educa ad essere testimoni di Dio». È questo il messaggio delle opere di Guadagnuolo: l’esempio della vita della santa, spiega, «meditativa, laboriosa», vuole incoraggiare all’apertura verso Dio, «alla scoperta della vita vera».

22 gennaio 2015