Telefono Azzurro e la priorità dell’«ascolto dei bambini»

Il presidente Ernesto Caffo ha presentato il bilancio sociale 2017. 2.800 i contatti registrati con la linea gratuita 1.96.96; 1.301 quelli al numero di emergenza 114. Casellati: per i piccoli siete «porto sicuro»

La priorità è quella di sempre: l’«ascolto dei bambini». La sfida, per il presente e per il futuro, è quella relativa ai nuovi media e al mondo digitale in generale. Ieri pomeriggio, 17 luglio, Telefono Azzurro ha presentato il suo bilancio sociale 2017, caratterizzato dal segno positivo. Crescono i proventi per il finanziamento di progetti, le campagne nazionali, i contributi di aziende, banche e fondazioni. «Costante» l’ascolto dei bambini, ha commentato il presidente Ernesto Caffo; ascolto che «per noi è stato fin dall’inizio telefonico ma stiamo cercando di lavorare anche nella rete internet. Quello che è importante per noi – ha proseguito – è intervenire dopo l’ascolto. La tutela dei bambini passa anche attraverso la rete che è stata creata con le aziende e le altre associazioni internazionali».

Migliaia i casi gestiti attraverso i due numeri di telefono storici dell’associazione: con la linea gratuita 1.96.96 nel 2017 sono stati registrati 2.800 contatti; 1.301 con il numero di emergenza 114 di emergenza. «Il nostro servizio – ha continuato Caffo – è nato in un piccolo appartamento a Bologna. Avevamo tanti elenchi telefonici per dare subito i numeri dei servizi. In trenta anni abbiamo aiutato più di 72mila bambini e adolescenti. Oggi il canale più frequente è la chat». Lo dimostrano i dati: nel 2017 il canale on line ha raccolto 5.631 contatti e registrato 1.231 richieste di aiuto, poi gestite. Ora, ha assicurato il presidente, «stiamo lavorando a nuovi strumenti di comunicazione». Anche per quanto riguarda il tema del cyberbullismo. «La confidenzialità della linea di ascolto ci ha permesso di intercettarlo per primi. L’approvazione della legge è stata faticosa e vorremmo che fosse attivata la commissione per il contrasto», ha rilevato ancora Caffo.

Altro capitolo, la lotta alla pedofilia. «In questo caso, nella Chiesa cattolica e in particolare nel pontefice abbiamo trovato un referente importante. Per intercettare gli adolescenti, vogliamo creare delle alleanze con chi detiene i canali di contatto come i social». Per il tema dei ragazzi scomparsi infine «l’attualità ha spostato l’attenzione sui migranti minori non accompagnati».

La missione di Telefono Azzurro oggi è portata avanti grazie al lavoro di tanti volontari, per lo più donne, articolati in 34 gruppi locali. A loro è andato il grazie anche della presidente della Senato Maria Elisabetta Alberta Casellati, premiata in occasione della presentazione del bilancio sociale 2017 insieme ad altre personalità del mondo delle imprese o della politica che si sono distinte nella tutela dell’infanzia e dell’adolescenza. «Quello che Telefono Azzurro ha fatto in questi anni di attività è stato di fondamentale importanza – le parole di Casellati nel messaggio inviato -. Grazie al vostro intervento, ai dati che avete fornito e al contributo di idee che non avete mai fatto mancare nelle sedi parlamentari e di governo, è stato possibile migliorare la normativa a tutela dell’infanzia e dell’adolescenza attraverso una più incisiva azione basata sui casi concreti».

Casellati ha ricordato il numero dei bambini che hanno chiesto aiuto a Telefono Azzurro: una media di 2.400 all’anno, «purtroppo. Una cifra impressionante – ha commentato -, che offre l’esatta entità di una problematica ancora lontana dal trovare una soluzione di lungo periodo. Telefono Azzurro ha rappresentato per questi bambini un porto sicuro, una voce amica per confidare violenze e abusi».

18 luglio 2018