Teatro, Fed.It.Art a Franceschini: decreto discriminatorio

Lettera al ministro dei Beni culturali con il sostegno di altre realtà del settore. Tra le proposte, «riscrivere le condizioni per ottenere gli aiuti previsti»

«Una decisione ingiusta e discriminatoria che ha creato una frattura nel bistrattato mondo dei teatri privati. Un precedente molto pericoloso e incomprensibile a meno che – per mancanza di fondi – non si sia voluto aiutare solo una parte di un settore che è stato il primo a chiudere e sarà (non è dato sapere ancora quando) l’ultimo ad aprire». È quanto si legge in una lettera inviata al ministro dei Beni culturali Dario Franceschini dalla Federazione Italiana Artisti (Fed.It.Art.) che contesta il decreto di sostegno ai teatri privati firmato il 10 luglio scorso da Franceschini, pur dichiarando di apprezzare il suo lavoro in questi mesi difficili.

Dalla Federazione, che comprende compagnie teatrali, musicali e di danza, arriva una serie di proposte. «Riscrivere le condizioni per ottenere gli aiuti previsti, poiché il parametro non può essere “confezionato” su misura solo per soggetti più strutturati, rivedere il Decreto “per il ristoro dei mancati introiti da biglietteria e abbonamenti degli esercizi teatrali privati” che non escluda nessun teatro privato, rivedere, inoltre, il criterio per l’erogazione che deve essere centrato unicamente sul concetto di mancato incasso e non sul numero delle giornate lavorative, in quanto molti teatri svolgono gran parte della loro attività ospitando spettacoli di altre compagnie. Infine, annullare il finanziamento di 10 milioni destinato alla piattaforma “Netflix della cultura” che rischia di premiare i soliti pochi noti».

«La gioia della fruizione della cultura e dei saperi, dell’aggregazione, della conoscenza e il ruolo sociale che svolgono il teatro, i teatri, lo spettacolo dal vivo nel nostro Paese – sottolinea l’organismo – non possono essere appannaggio solo di chi ha un certo numero di posti a sedere o di chi ha sviluppato molte giornate di lavoro, ma di tutti quei teatri che, con sempre maggiori difficoltà, portano avanti i loro progetti al servizio della comunità. La cultura è salute e benessere e tutti i teatri lavorano per questi obiettivi». A sostegno dell’iniziativa anche gli Stati Generali della Musica Indipendente, il Forum dell’Educazione Musicale, il Sindacato Artisti, la Società Italiana Esperti di Diritto delle Arti e dello Spettacolo, la Federazione Italiana Aziende dello Spettacolo, la Libera Associazione Lavoratori dello Spettacolo, il Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea.

31 luglio 2020