Teatri e mondo della cultura, gli appelli al Campidoglio

All’Unione dei Teatri di Roma si aggiunge anche l’allarme sulla situazione lanciato da Fed.It,Art, Forum Terzo settore e Arci Lazio

«Mentre l’Italia attraversa un momento veramente drammatico per effetto del virus e dell’enorme crisi economica, nessun segnale ci arriva dai responsabili dell’amministrazione del Comune di Roma». Inizia così l’allarme lanciato dai direttori di 32 spazi culturali riuniti nell’Unione dei Teatri di Roma, che aspettano «segnali di intervento» dal Campidoglio «per affrontare un’emergenza sempre più impellente» e «per evitare misure che, sebbene potrebbero aver efficacia in altri settori, si possano trasformare in ostacolo e compromettano il percorso di ripartenza per lo spettacolo dal vivo».

Le cifre sono drammatiche: solo a Roma i teatri prevedono la perdita di 24 milioni di euro per i mesi di marzo, aprile e maggio con una «ricaduta disastrosa» sul settore. Da qui alcune proposte specifiche e un appello per «salvaguardare i numerosissimi posti di lavoro».

UTR Unione Teatri di RomaAll’Unione dei Teatri di Roma si unisce l’appello lanciato da Fed.It.Art, Forum Terzo settore Lazio e Arci Lazio. «A causa dell’emergenza sanitaria Covid-19, il mondo della cultura è al collasso», è il grido di allarme della Federazione Italiana Artisti presieduta da Gino Auriuso, che riunisce operatori culturali, spazi di aggregazione artistica e centri di formazione (teatro, musica e danza) e degli altri due organismi, il Forum Terzo Settore del Lazio con la portavoce Francesca Danese e l’Arci Lazio (che raccoglie più di cento circoli culturali tra Roma e Lazio) guidata da Marco Trulli.

L’appello è indirizzato al Campidoglio «per una serie di interventi indispensabili per la salvezza degli operatori culturali, teatrali e artistici in genere». «Sopravvivremo alle conseguenze economiche-sociali del Coronavirus? Forse sì – si legge nell’appello delle tre organizzazioni a Roma Capitale -, ma a patto di supportare immediatamente le centinaia di organizzazioni culturali disseminate ovunque, che danno lavoro a migliaia di operatori».

Arci Lazio aggiunge: «Siamo stati i primi a chiudere e saremo gli ultimi a riaprire. Senza un intervento economico immediato e tavoli di consultazione e progettazione si rischia il collasso del settore culturale. Nessun intervento di tutela ad oggi ha registrato il mondo dell’associazionismo e della circolistica».

Per Francesca Danese, sono necessari «interventi incisivi che sostengano realmente tante realtà diffuse sui territori, spazi e persone che, da sempre, producono cultura, creatività, innovazione e aggregazione sociale anche nei luoghi più periferici, una funzione importantissima ma spesso poco riconosciuta».

22 aprile 2020