Talitha Kum: la “cura” contro la tratta

Al via la campagna promossa dalla rete globale in vista della Giornata mondiale contro la tratta di persone, il 30 luglio. Coinvolte oltre 3mila suore

«La cura può fare la differenza in ogni fase del percorso per combattere la tratta di persone: cura per chi è a rischio, cura per le vittime e cura per i sopravvissuti». Questo il fulcro della campagna #CareAgainstTrafficking lanciata dalla rete globale anti tratta Talitha Kum in vista della Giornata mondiale contro la tratta di persone, che si celebra il 30 luglio. Coinvolte oltre 3mila suore cattoliche, impegnate sul campo accanto alle vittime: donne che aiutano altre donne. E non solo.

Proprio grazie alla loro esperienza, spiegano da Talitha Kum, «le suore sanno che gli approcci a lungo termine incentrati sulla cura possono ridurre il rischio che i sopravvissuti siano nuovamente trafficati e sfruttati. Tuttavia – spiegano – questi approcci richiedono una partecipazione a livello istituzionale che le suore da sole non possono garantire». Di qui la richiesta «a tutte le persone di buona volontà» di «unirsi per affrontare le cause sistemiche della tratta di persone, per trasformare l’economia della tratta in un’economia della cura».

A parlare è la coordinatrice internazionale della rete anti tratta, suor Gabriella Bottani. «In particolare – aggiunge – chiediamo ai governi di impegnarsi per sostenere i sopravvissuti nel lungo termine, garantendo istruzione di qualità, opportunità e permessi di lavoro, accesso alla giustizia e al risarcimento, e assistenza medica e psicosociale». Fino a oggi, riferiscono dalla rete, «alimentate dalla forza della spiritualità, abbiamo aiutato decine di migliaia di persone a sfuggire alla violenza della tratta e a trovare un percorso per ricostruire vite di libertà e dignità». Oggi, aggiungono le religiose, «osiamo un ulteriore passo avanti nel nostro viaggio di cura: vogliamo creare un cambiamento sostenibile e a lungo termine per smantellare le strutture che permettono l’oppressione e lo sfruttamento».

Talitha Kum infatti, chiarisce suor Patricia Murray, segretaria esecutiva della Uisg (Unione internazionale delle superiore generali), «è impegnata non solo a sostenere le comunità vulnerabili ed marginalizzate di tutto il mondo ma anche a smantellare i sistemi che permettono la loro oppressione e il loro sfruttamento». Fondata nel 2009 proprio in seno alla Uisg, Talitha Kum international dalla sua fondazione ha continuato a promuovere corsi per la formazione di nuove reti territoriali, il lavoro in rete e la collaborazione con diverse organizzazioni impegnate contro la tratta di persone. Attualmente coordina 50 reti in oltre 90 Paesi. Solo nel 2020, le reti di Talitha Kum nel mondo si sono prese cura di 17mila persone sopravvissute alla tratta, offrendo case sicure, opportunità di istruzione e di lavoro, supporto per accedere alla giustizia e al risarcimento, assistenza sanitaria e psicosociale. Nello stesso periodo, quasi 170mila persone hanno beneficiato delle attività di prevenzione e sensibilizzazione organizzate da Talitha Kum.

23 luglio 2021