Tagli alle pensioni di reversibilità, ennesimo «furto con destrezza»

La denuncia dell’associazione Il Melograno: «In un clima di spending review vogliono cancellare un pilastro del welfare familiare»

La denuncia dell’associazione Il Melograno: «In un clima di spending review vogliono cancellare un pilastro del welfare familiare». Facendo “cassa” sulle vedove

L’allarme gira già in rete: il disegno di legge di contrasto alla povertà fa “cassa” sulle vedove. Il testo firmato dal ministro Poletti e appena arrivato in Commissione Lavoro alla Camera fa il punto infatti sulle pensioni di reversibilità, definendole non più come misura previdenziale ma assistenziale. La conseguenza: verrebbero legate all’Isee, e quindi assegnate solo a chi ha un reddito molto basso. Verrebbero, insomma, ridotte drasticamente di numero. Non solo: anche l’importo non dipenderebbe più dai contributi versati dal lavoratore deceduto ma dal fabbisogno economico della famiglia, misurato appunto dal nuovo Isee, strumento anche questo molto discusso, che, fra le altre cose, conteggia come reddito anche le provvidenze economiche destinata a chi ha una disabilità.

«In clima di spending review vogliono cancellare anche la pensione di reversibilità, pilastro del welfare familiare», denuncia Amelia Cucci Tafuro, presidente de Il Melograno, associazione per i diritti civili delle persone vedove, appartenente al Forum delle associazioni fmailiari. «Non lascia dubbi – prosegue Cucci Tafuro – la risposta che ci ha dato il ministro Poletti: “Eliminare le pensioni di reversibilità per ridurre gli sprechi!”. Come se la pensione di reversibilità (contributiva e non assistenziale) fosse uno spreco. Per i nostri politici campare e far campare una famiglia su cui si è abbattuta la morte è uno spreco. E chi dice il contrario fa una polemica infondata».

Ora però, sottolinea la presidente del Melograno, «la polemica infondata è diventata fatto concreto con un disegno di legge delega che nessuno ha letto, che di sicuro si muove nella trasformazione della pensione da contributiva ad assistenziale. È da anni che questa soluzione fa capolino di tanto in tanto». Adesso, per la presidente dell’associazione, «il riconoscimento delle coppie omosessuali rende ancora più impellente la scelta». Il Melograno, spiega, è un’associazione fatta di «persone che il dramma della vedovanza l’hanno vissuto sulla propria pelle» e che in tante, «oltre un milione», si ritrovano a dover crescere da sole uno o più figli. Proprio per questo ribadisce «la necessità e l’importanza di un intervento che faccia prendere alle famiglie italiane e all’opinione pubblica la consapevolezza che la morte non è solo un evento fisiologico ma soprattutto un problema sociale che riguarda tutti».

Cucci Tufaro cita le parole del ministro Poletti e la sua rassicurazione che i diritti acquisiti («del resto già iniqui!») non saranno lesi. «Siamo abituati ai furti con destrezza – commenta -, ma fare cassa alle spalle dei più deboli è veramente troppo».

16 febbraio 2016