Tafida dimessa dalla rianimazione del Gaslini

La piccola, 5 anni, già ricoverata al Royal Hospital di Londra per un disturbo prolungato della coscienza, in riabilitazione nell’hospice dell’ospedale

«Tafida Raqeeb è stata dimessa dalla Rianimazione e trasferita al “Guscio dei bimbi” del Gaslini, dove ha iniziato un programma di riabilitazione e lo svezzamento parziale dalla ventilazione assistita». La notizia è arrivata ieri, 8 gennaio, dalla direzione dell’ospedale Gaslini di Genova, che nell’ottobre scorso ha preso in carico la piccola di 5 anni, precedentemente ricoverata presso il Royal Hospital di Londra per un disturbo prolungato della coscienza a causa di una emorragia causata da una malformazione vascolare cerebrale.

«Oggi è un giorno veramente speciale per noi – è il commento della mamma della piccola, Shelina Begum -. Oggi Tafida è davvero fuori dalla Rianimazione e questo significa tantissimo per noi. Siamo contentissimi: vogliamo esprimere un sentito ringraziamento a tutta l’équipe medica del Gaslini, che si è presa cura in modo straordinario di Tafida, e anche al pubblico. È stato dimostrato che l’opinione medica che è stata portata di fronte alla Corte e la prognosi fossero sbagliate, Tafida stessa prova che fossero sbagliate. Voglio rispettare la privacy e non darò altri dettagli sui progressi che ha fatto, ma tra qualche mese potrebbero esserci alcune buone notizie». Sul caso della bambina si era pronunciata infatti, nel corso dell’estate, l’Alta Corte di Londra, chiamata ancora una volta a definire il «miglior interesse» di un minore per il quale i medici del London Royal Hospital chiedevano la sospensione della ventilazione artificiale, in contrasto col parere dei genitori, in contatto fin da subito con l’ospedale pediatrico genovese.

«Siamo felici di aver accolto Tafida all’Istituto Gaslini, esaudendo il desiderio dei suoi genitori, che hanno chiesto tempo e tutta la qualità di vita migliore possibile per la loro piccola, poiché non sempre, purtroppo, è possibile guarire, ma è sempre doveroso prendersi cura e offrire spazio di accudimento e accoglienza a un bambino e ai suoi genitori », ha dichiarato il direttore generale dell’Istituto Giannina Gaslini Paolo Petralia. I prossimi passi a livello clinico, ha spiegato il direttore dell’hospice Luca Manfredini, prevedono «la valutazione dell’appropriatezza dell’apporto nutrizionale e il monitoraggio dello stato neurologico, al fine di valutare le eventuali modificazioni dello stato di coscienza».

9 gennaio 2020