“Supereroi”: se l’amore vince su tutto

Da Paolo Genovese non una commedia ma una storia di coraggio e di sfida nella quale i due protagonisti lottano ma alla fine si arrendono al prevalere del sentimento

A Milano, oggi, Anna e Marco trovano per caso rifugio dalla pioggia nello stesso angolo. Iniziare una conversazione è inevitabile, meno prevedibile è che, al momento del congedo, lei chieda a lui quante possibilità ci sono che loro due si vedano di nuovo. All’origine di Supereroi c’è il romanzo omonimo scritto e pubblicato da Paolo Genovese nel 2020, diventato film nello stesso anno ma rimasto bloccato dalla pandemia e uscito in sala solo il 25 dicembre scorso.

Nato a Roma nel 1966, Genovese gira il primo film nel 2010 (La banda dei babbi Natale) e ottiene una convincente affermazione col successo di Perfetti sconosciuti (2016), commedia corale centrata tra equivoci e sorprese. Supereroi è titolo ispirato ai blockbuster delle strisce della Marvel diventati parte integrante del nostro immaginario. Quando, appunto, Anna e Marco si rivedono e cominciano a conoscersi meglio, lei rivela di essere un’appassionata di fumetti, passione che è diventata mestiere fino a proporsi come autrice per libri e riviste. Anna ha carattere vivace ed estroverso, forse opposto a quello di Marco, professore di fisica e abituato a trovare in ogni evento una spiegazione logica. Quando cominciano a frequentarsi, Marco è legato a Pilar e Anna vive con l’amica Tullia. Ma il loro rapporto si fa via via più stretto.

Il tempo trascorre e la coppia, talvolta disomogenea e precaria, sembra reggere a qualunque prova. Questo passare del tempo è visualizzato a livello narrativo dal continuo andare e venire del racconto, dal susseguirsi di momenti belli e brutti, incertezze e ritorni. Sul piano visivo, una distinzione sicura può essere data dalla presenza di Marco, con la barba lunga o tagliata: quasi a certificare non solo il procedere dei giorni ma le scorie che questo procedere lascia sui due protagonisti. La dimensione affettiva cresce con lo scorrere degli eventi e lo spostarsi delle location: partita da Milano, la vicenda attraversa luoghi imprevedibili (Marrakech, Copenaghen, Lucca, Ponza) come tappe di un controverso inseguirsi di fughe. Dentro queste fughe, Anna e Marco srotolano la loro inattesa, irraggiungibile, forse impossibile ricerca della felicità.

Questo è il cuore del film, che non è una commedia, non è brillante e, certamente, non fa ridere. Supereroi diventa così una storia di coraggio e di sfida. L’amore prende di mira il cuore e lo provoca fino alla consumazione. Jasmine Trinca/Anna e Alessandro Borghi/Marco sono due protagonisti che lottano fin quando possono ma alla fine si arrendono al prevalere del sentimento. Con misura, Genovese asciuga il tono melò a favore della constatazione del prevalere del bene sul male implacabile. Forse i Supereroi siamo ognuno di noi, impegnati ogni giorno a combattere le battaglia della incomprensione e della solitudine. Ma l’amore può vincere.