Suor Nathalie Becquart, prima donna sottosegretario al Sinodo dei vescovi

L’ha nominata Papa Francesco, insieme a padre Luis Marín. Il cardinale Grech: «Una porta è stata aperta, vedremo quali altri passi potranno essere compiuti»

La notizia è arrivata dalla Sala stampa della Santa Sede sabato 6 febbraio: il Papa ha nominato due sotto segretari del Sinodo dei vescovi. Si tratta di padre Luis Marín de San Martín, finora assistente generale dell’Ordine di Sant’Agostino, elevato in pari tempo alla sede titolare di Suliana, e di suor Nathalie Becquart Xavière, già direttrice del Servizio nazionale per l’evangelizzazione dei giovani e per le vocazioni della Conferenza dei vescovi di Francia. È  la prima volta di una donna in questo incarico.

Monsignor Marín è nato il 21 agosto 1961 a Madrid. Ha emesso i primi voti nell’Ordine di Sant’Agostino il 5 settembre 1982 e i voti solenni il 1° novembre 1985. Sacerdote dal 4 giugno 1988, ha conseguito presso la Universidad Pontificia Comillas di Madrid il dottorato in Sacra Teologia. Al suo attivo diversi incarichi, tra cui formatore del Seminario Mayor Tagaste, Los Negrales (1996-1999), Consigliere Provinciale (1999- 2002), priore del Monasterio de Santa María de La Vid (2002-2008); professore di Teologia nei Centri Agostiniani a Los Negrales, a San Lorenzo de El Escorial e a Valladolid; dal 2004 è docente invitato presso la Facultad de Teología del Norte de España a Burgos. È archivista generale dell’Ordine, assistente generale degli Agostiniani e presidente dell’Institutum Spiritualitatis Augustinianae.

Suor Nathalie Becquart è nata a Fontainebleau nel 1969. Si è diplomata all’École des hautes études commerciales de Paris (Hec Paris), ha studiato filosofia e teologia al Centre Sèvres – Facultés jésuites de Paris, sociologia all’École des hautes études en sciences sociales (Ehess) della stessa città e si è specializzata in Ecclesiologia con ricerca sulla sinodalità al Boston College School of Theology and Ministry (Stati Uniti d’America). Nel 1995 è entrata nell’Istituto La Xavière, Missionnaires du Christ Jésus, nel quale  nel 2005 ha emesso i voti perpetui. È stata direttrice del Servizio Nazionale per l’Evangelizzazione dei giovani e per le vocazioni della Conferenza dei vescovi di Francia (dal 2012 al 2018) e consultore della Segreteria generale del Sinodo dei Vescovi (dal 2019).

Nelle parole del cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei vescovi, intervistato da Alessandro Gisotti per i media vaticani, la doppia nomimna rappresenta «un passo di grande importanza per rafforzare la segreteria generale del Sinodo e imprimere un rinnovato slancio all’impegno verso una Chiesa sinodale e missionaria». In particolare, la nomina della prima donna in questo incarico «ci aiuta a ricordare in maniera concreta che nei cammini sinodali la voce del Popolo di Dio ha un posto specifico e che è fondamentale trovare modalità per favorire in essi una partecipazione effettiva di tutti i battezzati». Come sottosegretario infatti suor Nathalie avrà diritto di voto al prossimo Sinodo incentrato sulla Chiesa sinodale. «Una porta è stata aperta – le parole del porporato maltese -; vedremo poi quali altri passi potranno essere compiuti in futuro».

La stessa scelta di avere due sotto segretari, evidenzia ancora Grech, è una prima volta nella storia della segreteria generale del Sinodo. E il fatto che entrambi siano religiosi, «ciascuno cresciuto in una precisa spiritualità», dice «l’importanza che la Chiesa sinodale prenda in considerazione anche i diversi carismi presenti nella Chiesa». Nelle parole del cardinale, queste nomine sottolineano l’importanza che il cammino di una Chiesa sinodale sia accompagnato da un gruppo che lavora insieme: la struttura e la maniera di lavorare del segretariato generale deve essere essa stessa sinodale. Questo lavoro d’équipe permette maggiormente ai laici di partecipare all’interno di dinamiche di responsabilità». L’auspicio è allora che «anche noi tre e tutto lo staff della segreteria del Sinodo possiamo lavorare in uno spirito di collaborazione e sperimentare un nuovo stile di leadership “sinodale”, una leadership nel servizio meno clericale e gerarchica, che permetta partecipazione e corresponsabilità senza allo stesso tempo abdicare dalle responsabilità che gli sono state affidate. Anche in questo + conclude – cerchiamo di seguire l’esempio di Papa Francesco».

8 febbraio 2021