Sul territorio un’anagrafe sociale delle persone fragili
La proposta è di Acli Roma e della Federazione anziani e pensionati:«Risorsa importante sarà lavoro in rete tra Asl, Municipi e società civile»
La proposta è di Acli Roma e della Federazione anziani e pensionati:«Risorsa importante sarà lavoro in rete tra Asl, municipi e società civile»
Acli Roma e Federazione anziani e pensionati (Fap) delle Acli insieme per accanto ai “cittadini fragili”, gli anziani. «In base alla nostra esperienza sul territorio – dicono Lidia Borzì, presidente Acli Roma e il segretario Fap, Antonio Pitzoi – crediamo opportuna la realizzazione di un’anagrafe sociale delle persone fragili grazie al lavoro in rete tra società civile, Asl e Municipi, veri e propri enti di prossimità per i cittadini».
Borzì e Pitzoi lo hanno dichiarato al margine del convegno “L’ospedale e il cittadino anziano fragile: da edificio di piattaforme a centro vitale per rapporti di cura”, che si sta svolgendo in questi giorni alla direzione generale dell’Inps, promosso dalla struttura di Geriatria dell’Ospedale Sant’Eugenio.
«Da parte nostra – aggiungono Borzì e Pitzoi – vogliamo metterci in gioco con la creazione di uno sportello della fragilità per avvicinare i malati, e con essi le loro famiglie e aiutarli a trovare risposte ai molteplici bisogni, sostenerli nell’esigere i loro diritti e proporre servizi ad hoc. A questo occorre aggiungere il potenziamento dei corsi per assistenti familiari e anziani fragili e le iniziative come il Taxi Sociale, con cui, gratuitamente, accompagniamo anziani e persone fragili in difficoltà a fare visite mediche o sbrigare commissioni, grazie a nostri volontari, tra cui molti anziani attivi, nel I municipio».
11 aprile 2016