Suicidio, Telefono Amico: richieste di aiuto raddoppiate

Il 10 settembre, Giornata mondiale per la prevenzione, la diretta Facebook “Lo spazio che ci unisce”. «Nei primi 6 mesi del 2020 quasi 2mila chiamate»

«Nei primi sei mesi del 2020 abbiamo ricevuto quasi 2mila richieste di aiuto da parte di persone attraversate dal pensiero del suicidio o preoccupate per il possibile suicidio di un proprio caro: oltre il doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno». Alla vigilia della Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio, da Telefono Amico Italia fanno il punto su questo singolare anno, attraversato dalla pandemia e dal conseguente lockdown. E proprio in occasione della Giornata organizzano per domani alle 18.30 la diretta Facebook “Lo spazio che ci unisce” (#LoSpazioCheCiUnisce), un evento virtuale di sensibilizzazione, con la partecipazione, tra gli altri, dello psichiatra e psicoterapeuta Diego De Leo, direttore emerito del Centro collaborativo dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per la Ricerca e la formazione sulla prevenzione del suicidio e dell’Istituto australiano per la Ricerca e la prevenzione del suicidio presso la Griffith University di Brisbane nonché direttore del Dipartimento di Psicologia alla Primorska University della Slovenia, dove dirige il Centro nazionale per la ricerca sul suicidio. Con lui interverranno anche la presidente di Telefono Amico Italia Monica Petra, l’autore Patrizio Cossa e i cantautori Irene Ghiotto, Jacopo Ragini e Cosimo “Zanna” Zannelli, autore della canzone che dà il titolo all’iniziativa.

«Sono oltre 800mila le persone che ogni anno, nel mondo, si tolgono la vita: in media una ogni 40 secondi. Numeri impressionanti che ci spingono a lavorare in maniera sempre più intensa sul fronte della prevenzione – afferma Petra -. Proprio al fine di accendere i riflettori su questo complesso fenomeno, da anni celebriamo la Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio attraverso street action di sensibilizzazione in varie città italiane. Quest’anno, viste le restrizioni imposte dall’emergenza Covid-19, abbiamo scelto un evento virtuale che prevede approfondimenti sul tema, testimonianze dirette e momenti artistici molto toccanti». L’obiettivo è «ricordare che Telefono Amico Italia è sempre a disposizione di tutte le persone che vivono fasi di disagio profondo e dei loro familiari, anche e soprattutto in questo momento così difficile», prosegue la presidente, rilevando il «netto aumento» di telefonate e messaggi ai tre servizi di ascolto dell’organizzazione, registrati negli ultimi mesi.

Al numero unico 02.2327.2327, che risponde 365 giorni all’anno grazie a 500 volontari, informa Petra, « le segnalazioni relative al suicidio sono arrivate principalmente da uomini (58%) con età compresa tra i 26 e i 35 (22%); in circa il 40% dei casi le chiamate sono arrivate da persone che hanno chiesto aiuto per sé, mentre nel restante 60% dei casi le chiamate sono arrivate da persone preoccupate per altri». Il servizio WhatsApp Amico – al numero 345.0361628, recentemente esteso a livello nazionale – « è stato invece utilizzato, in relazione al tema del suicidio, principalmente da donne (54%) con età compresa tra 18 e 25 anni (35%)». Ancora, «importante prevalenza di donne (65%) anche nelle segnalazioni ricevute dal servizio mail M@ilAmica», a cui si accede attraverso la compilazione di un form anonimo sul sito. «Questo significativo aumento delle richieste di aiuto – osserva ancora Petra – potrebbe essere legato non solo alle conseguenze psicologiche dell’emergenza Covid-19 ma anche al fatto che finalmente, pian piano, si sta sgretolando il tabù sul suicidio e si inizia a chiedere aiuto con più facilità e meno “vergogna”».

Ora, a destare preoccupazione è l’autunno. Per lo psichiatra De Leo, «i prossimi mesi potrebbero essere particolarmente delicati sul fronte della sofferenza psicologica a causa degli effetti sull’economia dell’emergenza sanitaria. È fondamentale preparare sin d’ora la popolazione alle difficoltà del periodo che sta arrivando in modo che non ne venga colta del tutto alla sprovvista». Il timore è quello che le «difficoltà importanti» che si potranno registrare per molte famiglie possano indurre «reazioni tragiche. Il Covid – aggiunge l’esperto – ha aumentato da subito i livelli di depressione, ansia, ossessività, fobie, irritabilità, paura del contagio e violenza domestica. Inoltre, persone in passato portatrici di disturbi mentali, e da tempo in completo benessere, sono tornate a presentare sintomi. L’aspetto più critico di questa emergenza- conclude – potrebbe risiedere proprio nei timori per il futuro, soprattutto in termini di occupazione e di bilanci delle famiglie, cui si associano frequentemente problemi di salute psichica».

9 settembre 2020