Sudan: 1 miliardo di dollari per le persone in fuga dal conflitto

L’appello di Unhcr e 64 organizzazioni per un finanziamento necessario a fornire aiuti essenziali e protezione a oltre 1,8 milioni di sfollati e a rifugiati e cittadini di Stati terzi

Dall’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) – insieme a 64 organizzazioni umanitarie e della società civile nazionali – arriva un appello per un finanziamento di un miliardo di dollari, per fornire aiuti essenziali e protezione a oltre 1,8 milioni di persone in fuga dal conflitto in Sudan, attese entro la fine del 2023 in cinque Paesi confinanti. Il doppio rispetto alle previsioni del  maggio scorso, dato che gli sfollati e le loro necessità continuano ad aumentare. Al momento, oltre 1 milione di rifugiati, persone che fanno ritorno nei Paesi d’origine e cittadini di Stati terzi sono già fuggiti dal Sudan.

A spiegarlo è Mamadou Dian Balde, direttore dell’Ufficio regionale dell’Unhcr per l’Est e il Corno d’Africa e i Grandi Laghi, e coordinatore regionale per i Rifugiati per la crisi in Sudan. «La crisi ha generato l’urgente necessità di assistenza umanitaria, perché chi arriva nelle aree di confine più remote si trova in condizioni estremamente critiche a causa dei servizi inadeguati, delle infrastrutture insufficienti e degli accessi limitati – afferma -. I partner impegnati nella risposta compiono ogni sforzo possibile per assistere chi arriva e le comunità ospitanti, ma senza risorse sufficienti da parte dei donatori, questi sforzi saranno fortemente limitati».

Tra le necessità più urgenti, acqua, cibo, riparo, servizi sanitari, aiuti in denaro contante, beni di primo soccorso e servizi di protezione. In particolare, la grave situazione sanitaria tra le persone appena arrivate è sempre più preoccupante e richiede interventi urgenti. In molti Paesi d’arrivo poi ci sono alti tassi di malnutrizione, epidemie di colera e morbillo e conseguenti decessi. Per Balde, «è estremamente preoccupante ricevere notizie di bambini morti per malattie che sarebbero state del tutto prevenibili, se solo i partner avessero avuto risorse sufficienti».

Repubblica Centrafricana, Ciad, Egitto, Etiopia e Sud Sudan: questi i Paesi che accolgono le persone in fuga del Sudan, che già prima dell’attuale crisi ospitavano centinaia di migliaia di sfollati. «I Paesi della regione affrontano già enormi sfide, eppure continuano a mostrare grande generosità, non possiamo però dare per scontata la loro ospitalità- sono ancora le parole di Balde – . La comunità internazionale deve dimostrare solidarietà con i governi e le comunità ospitanti e affrontare il problema persistente del sottofinanziamento delle operazioni umanitarie. È fondamentale per sostenere individui e comunità in pericolo, in attesa di una pace più che necessaria».

Il 2023 Sudan Emergency Regional Refugee Response Plan (RRP) è stato lanciato nel maggio del 2023, rivisto nel mese di giugno e ancora nell’agosto del 2023, per adattarsi al continuo e drammatico aumento del numero degli sfollati esterni dal Sudan e alla conseguente crisi umanitaria. Mentre le necessità sono cresciute in modo esponenziale, le risorse dei donatori non hanno tenuto il passo, evidenziano dall’Unhcr. Basti pensare che al momento è stato ricevuto solo il 20% della somma rivista.

5 settembre 2023