Studente suicida a Roma Tre. Sospese le attività dell’ateneo

Il cordoglio del rettore Panizza per il gesto compiuto da un ragazzo di 26 anni: «Siamo tutti attoniti». Il cappellano don John: «Preghiamo per lui»

Il cordoglio del rettore Mario Panizza per il gesto compiuto da un ragazzo di 26 anni, nella sede di via della Vasca Navale: «Siamo tutti attoniti». Il cappellano don John: «Preghiamo per lui»

Aveva 26 anni il giovane studente di Ingegneria civile che questa mattina, martedì 19 aprile, si è tolo la vita all’università Roma Tre, nella sede di via della Vasca Navale. Erano da poco passate le 12.30 quando il ragazzo, davanti all’ingresso secondario di via Volterra, ha impugnato una pistola e si è sparato un colpo. Attorno a lui, decine di giovani studenti, u no dei quali per lo choc si è sentito male ed è stato accompagnato all’ospedale Sant’Eugenio. Inutili i soccorsi: il giovane suicida è stato trovato con la pistola ancora in mano.

Gli investigatori indagano sulle motivazioni del gesto e sulla provenienza della pistola. Intanto il rettore Mario Panizza, recatosi immediatamente sul posto, ha sopeso in segno di cordoglio le attività accademiche, per tutta la giornata. «La comunità di Roma Tre, costernata, si strine attorno alla famiglia, agli amici e ai colleghi dello studente che stamattina si è tolto la vita», dichiara. In un ateneo «come il nostro, che vive come un campus, il dolore è tangibile. Siamo tutti attoniti». Parla di «tragedia» anche il coordinatore della cappellania universitaria don John D’Orazio, anche lui immediatamente sul posto. «Preghiamo per l’anima di questo giovane – le sue parole -. Non sappiamo il motivo del suo gesto ma lo affidiamo alla misericordia del Signore».

19 aprile 2016