Striscia di Gaza, uccisi due bimbi palestinesi

Henrietta Fore, direttore generale Unicef: «I diritti dei minori devono essere pienamente riconosciuti e rispettati». Al momento, «la situazione è disperata»

Ci sono anche due bambini palestinesi fra le vittime dello scorso 6 settembre, durante le manifestazioni e gli scontri che ne sono seguiti alla barriera fra la Striscia di Gaza e Israele. Secondo fonti mediche palestinesi, nella giornata sono rimaste ferite 66 persone, colpite dal fuoco dei militari israeliani. Il portavoce militare israeliano spiega che i manifestanti erano circa 6.200; alcuni di loro lungo i reticolati che separano la Striscia da Israele hanno lanciato verso i soldati «una grande quantità di ordigni esplosivi, bombe a mano e bottiglie incendiarie». Numerosi i tentativi di oltrepassare il confine. La risposta a questi episodi è stata il lancio di cinque razzi da parte di Gaza verso il territorio dello stato ebraico. In rappresaglia l’esercito israeliano ha colpito diverse postazioni militari di Hamas nel nord della Striscia.

Frutto della violenza degli adulti anche la morte dei due bambini palestinesi. «I diritti di tutti i bambini devono essere pienamente riconosciuti e rispettati. La sicurezza dei bambini e i loro diritti devono essere una considerazione primaria in Israele, nello Stato di Palestina e per tutti gli adulti che esercitano influenza sulle vite dei bambini». È il monito lanciato da Henrietta Fore, direttore generale dell’Unicef: «Ricordiamo a Israele la sua responsabilità fondamentale di assicurare che la sicurezza e il benessere dei bambini siano sempre di primaria importanza». Dall’altra parte, prosegue, «ricordiamo alle autorità di Gaza la loro responsabilità fondamentale di impedire che i bambini siano esposti al rischio di violenza o usati come strumenti di azioni politiche».

La situazione a Gaza, nelle parole di Fore, è «disperata» e «le persone vedono poca speranza di miglioramento nel prossimo futuro. Queste proteste probabilmente continueranno», prosegue la segretaria generale dell’Unicef. Quindi conclude lanciando ancora un appello: «È il momento di agire per proteggere i bambini, prima che si perdano altre vite».

13 settembre 2019