Stop agli aiuti Usa in Sudan

Il segretario di Stato americano Anthony Blinken condanna il colpo di Stato dell’esercito: «Tradita la rivoluzione pacifica». Condanna anche da Ue e Onu

Anche dagli Stati Uniti arriva una ferma condanna dell’intervento dell’esercito che ha destituito il governo di transizione del primo ministro Abdalla Hamdok. Il segretario di Stato americano Anthony Blinken parla di «un tradimento della rivoluzione pacifica del Sudan», dando voce alla condanna di Washington, che si allinea a quella dell’Unione africana, dell’Unione europea, dell’Onu e della Gran Bretagna. Gli Usa chiedono anche il rilascio dei dirigenti politici arrestati dai militari, tra cui anche il premier Hamdok, prelevato nella sua abitazione a Khartoum, la Capitale, nella notte tra 24 e 25 ottobre. Arrestati anche alcuni esponenti del suo governo.

Nonostante gli scontri e gli spari sulla folla, scesa in piazza già ieri, 25 ottobre, contro il golpe – con un bilancio di almeno 7 morti -, le proteste contro i militari non si fermano: fonti concordanti riferiscono di manifestazioni avvenute anche questa mattina. Gli Stati Uniti intanto hanno annunciato lo stop alla consegna di aiuti per un valore di circa 700 milioni di dollari.

In una nota diffusa ieri, anche le istituzione europee parlando di «tradimento» della rivoluzione, in relazione al colpo di Stato dei militari, mentre vengono definite  «legittime» le richieste dei sudanesi «per la pace, la giustizia e lo sviluppo economico».

26 ottobre 2021