“Spiritus Domini”, «segno e risposta al dinamismo della Chiesa»

La gratitudine dell’Unione internazionale superiori generali al Papa per il Motu Proprio che apre alla partecipazione ministeriale delle donne nella Chiesa

Una «conferma del cammino della Chiesa nel riconoscere il servizio “di tante donne che hanno curato e curano il servizio alla Parola e all’altare”». Dall’Unione internazionale delle superiori generali (Uisg) definiscono così il Motu Proprio “Spiritus Domini“, firmato da Francesco nei giorni scorsi, esprimendo gratitudine al Papa e a «tutti e tutte coloro che hanno contribuito nello studio e ricerca per questo nuovo passo che vede la partecipazione ministeriale delle donne nella Chiesa».

Le superiori generali sottolineano in particolare, in una nota diffusa il 13 gennaio, il titolo del documento. «Come dice il Santo Padre, nella lettera rivolta al cardinale Ladaria, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, la decisione che possano essere istituiti come lettori o accoliti non solo uomini ma anche donne è un segno e una risposta al “dinamismo che caratterizza la natura della Chiesa”», che «è proprio dello Spirito Santo che costantemente interpella la Chiesa nell’obbedienza alla Rivelazione e alla realtà. Guardando Gesù – proseguono -, rinnoviamo la nostra comune dignità battesimale di figli e figlie in Lui, di fratelli e sorelle».

Nel documento si evidenzia anche la data scelta per il Motu Proprio: il 10 gennaio, solennità del Battesimo del Signore. « A partire dalla fonte battesimale e poi dall’unzione crismale noi tutti/e battezzati e battezzate siamo resi/e partecipi della vita e missione di Cristo e siamo resi/e capaci del servizio alla comunità», si legge ancora nel testo. Per l’Uisg, «poter contribuire alla missione della Chiesa, condividendo i ministeri, aiuterà a comprendere che in questa missione “siamo ordinati l’uno all’altro”, ministri ordinati e non ordinati, uomini e donne, in un rapporto vicendevole», scrivono citando le parole di Francesco. «Questo rafforza la testimonianza evangelica della comunione».

14 gennaio 2021