Speranza: «Le risorse per la sanità, investimento più grande per il Paese»

Il ministro della Salute è intervenuto alla Cattolica alla presentazione del libro di Walter Ricciardi “Sanità pubblica. Scienza e politica per la salute dei cittadini”

«Le risorse per la sanità sono l’investimento più grande per la qualità di vita delle persone». Il ministro della Salute Roberto Speranza lo ha affermato con forza ieri, 20 dicembre, intervenendo all’Università Cattolica di Roma, alla presentazione del libro di Walter Ricciardi “Sanità pubblica. Scienza e politica per la salute dei cittadini” (ed. Vita e pensiero). Ma le risorse «da sole non bastano – ha aggiunto -: occorrono quelle riforme che proprio nel libro del professor Ricciardi che viene presentato oggi sono ben tracciate e descritte».

Con Ricciardi, ordinario di Igiene generale e applicata all’Università Cattolica e consigliere del ministro della Salute per l’emergenza da coronavirus, «abbiamo lavorato fin dall’inizio della pandemia in mesi senza precedenti nella storia del nostro Paese, in cui scienza, istituzioni e accademia si sono trovate davanti ad una sfida enorme, e lo abbiamo fatto sempre nel nome dell’evidenza scientifica», ancora le parole del ministro. Nel libro, ha osservato ancora, «sono descritte le due cose essenziali per il futuro del nostro Paese: anzitutto, la consapevolezza e la fiducia nella cultura costituzionale del nostro Servizio sanitario nazionale, perfettamente riassunto nell’art. 32 della Carta, dove la parola chiave è “individuo”, cioè essere umano: il diritto a essere curati è un diritto universale. E, il rafforzamento, proprio sulla base di questa consapevolezza, di strutture e organizzazioni che ci consentano di rendere quel dettato costituzionale una realtà per tutti i cittadini, a partire dal tema delle risorse umane, primo punto fondamentale del rafforzamento del sistema, problema non ancora completamente risolto, dati i limiti imposti dai modelli di programmazione della spesa pubblica».

Ricciardi ha osservato come in questo periodo «politica, scienza e sanità concordano». Quindi si è soffermato sulla struttura del libro, scritto in collaborazione con Chiara Cadeddu, Giovanna Elisa Calabrò e Fidelia Cascini, e diviso in tre parti: dalla storia del Servizio sanitario nazionale dalla sua nascita del 1978, passando dai temi della governance del sistema sanitario fino alla trattazione degli argomenti fondamentali della leadership e delle risorse umane. «La pandemia ha sfidato il nostro sistema salute – ha continuato – .Ora la politica deve credere nella sanità come motore di sviluppo, riorganizzando il Servizio sanitario nazionale, dalla prevenzione all’assistenza, dalla rivoluzione digitale alla genomica, dal rimodellamento del rapporto fra Stato, Regioni e Province fino a quello fra ospedale e territorio, pubblico e privato».

Il volume, ha spiegato Aurelio Mottola, direttore della casa editrice “Vita e pensiero” dell’Università Cattolica, è pubblicato all’interno della collana “Piccola biblioteca per un Paese normale”, nata nel marzo 2020, «proprio all’inizio della pandemia. Le emergenze rivelano sempre chi siamo, nel bene e nel male e al di là delle apparenze – ha aggiunto -, e così è avvenuto anche in Italia dove sono emerse criticità sedimentate da decenni che impedivano all’Italia di essere “un Paese normale”. Questo libro – ha concluso – è un’analisi documentata e schietta dei problemi e delle prospettive concrete per il loro superamento».

Rivolgendosi in modo particolare agli studenti e agli specializzandi presenti in aula, l’autore ha concluso evidenziando che «il futuro non è una destinazione in attesa del nostro arrivo: il futuro va costruito. Noi stiamo costruendo tutto questo per voi, ma dovrete essere voi la parte attiva e i veri protagonisti delle sfide che ancora ci aspettano».

21 dicembre 2021