Sostentamento clero, la sensibilizzazione nelle parrocchie

Il 25 novembre la Giornata nazionale: l’impegno dei volontari in oltre 200 comunità nella diocesi di Roma. Le offerte sono deducibili dal reddito imponibile ai fini Irpef. L’incaricato diocesano Proietti: coinvolti soprattutto i giovani

Il sacerdote è non solo punto di riferimento per la comunità parrocchiale «ma anche compagno di cammino per l’intero tessuto sociale del territorio in cui opera. E va sostenuto, anche economicamente, nella sua missione, nello spirito delle prime comunità cristiane». È questo per Pierluigi Proietti, incaricato diocesano del Sovvenire (il Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica), il messaggio della Giornata di sensibilizzazione per il sostentamento del clero che verrà celebrata domenica 25 novembre in tutte le parrocchie d’Italia.

Oltre 200 le comunità romane in cui i volontari laici del Sovvenire, al termine di ogni celebrazione, sensibilizzeranno i fedeli rispetto all’importanza del sostentamento del clero e forniranno materiale informativo. Saranno soprattutto i giovani ad essere coinvolti, «sulla scia del Sinodo dei vescovi appena concluso e del meeting sui giovani organizzato dal Sovvenire diocesano lo scorso settembre – spiega Proietti -; testimonieranno così l’importanza dei sacerdoti nella loro vita e formazione». Le offerte sono deducibili dal reddito imponibile ai fini Irpef, cioè chi le versa può dedurle fino a 1.032,91 euro ogni anno, ed è possibile contribuire sempre, tutti i giorni dell’anno, anche più volte l’anno, sia con un contributo diretto, sia mediante conto corrente postale o bonifico.

Presentando le iniziative in programma per la giornata, Proietti illustra alcuni dati: «Per quel che riguarda la nostra diocesi, le offerte per i sacerdoti coprono soltanto il 3,7% del fabbisogno per i loro stipendi», questo fa sì che «per colmare la differenza si debba attingere ai fondi dell’8xmille – sottolinea -, diminuendo le quote per iniziative di carità, legate alla pastorale o per il mantenimento strutturale delle chiese». Quanto raccolto domenica 25 novembre al momento della questua verrà suddiviso in due parti: «La quota corrispondente alla tradizionale offerta domenicale rimarrà alla parrocchia – spiega ancora Proietti -, l’altra verrà destinata al sostentamento di tutto il clero».

Ogni fedele che dona ai sacerdoti, infatti, non contribuisce solo alle necessità quotidiane del proprio parroco ma a quelle di tanti altri preti operanti in comunità più piccole e meno fortunate, lontane geograficamente ma in comunione fraterna le une con le altre. Le offerte, cioè, sono destinate al sostentamento di tutti i 35.000 sacerdoti diocesani italiani con l’obiettivo di assicurare una remunerazione mensile che è pari a circa 883 euro netti per un sacerdote appena ordinato e a poco più di 1.300 euro per un vescovo ai limiti della pensione.

21 novembre 2018