Sos Bioparco: «Come arriveremo alla fine dell’anno?»

Apertura fissata al 18 maggio tra le difficoltà per gli alti costi. L’assenza di pubblico ha disorientato i 1.300 animali. «Serve sostegno»

Il silenzio assordante che in questi ultimi due mesi di quarantena ha avvolto Roma ha influito anche sul comportamento degli ospiti del Bioparco che accoglie circa 1.300 animali di 200 specie fra mammiferi, uccelli, rettili e anfibi provenienti dai 5 continenti. Il giardino zoologico più antico d’Italia, all’interno di Villa Borghese, dovrebbe «teoricamente» riaprire al pubblico lunedì 18 maggio, afferma il presidente della Fondazione Bioparco di Roma, il biologo Francesco Petretti. In attesa di conferme prosegue l’attività dei “keeper”, i responsabili per l’alimentazione e la cura quotidiana degli animali.

bioparco roma lemuriDal punto di vista gestionale, infatti, la struttura non si è fermata, con lo staff zoologico e veterinario sempre presente per garantire il quotidiano benessere degli animali. I keeper hanno incentivato e moltiplicato le attività e i giochi con i mammiferi, i cosiddetti “arricchimenti ambientali” che, come spiegano in un video postato sulla pagina Facebook del Bioparco, servono per migliorare lo stato di salute degli animali attraverso stimoli olfattivi, uditivi, visivi e intellettivi per procacciarsi il cibo “nascosto” negli angoli dell’area a loro dedicata.

Francesco Petretti, biologo e presidente del bioparco romaNonostante l’impegno costante del personale, l’assenza di visitatori ha «disorientato gli animali – dice Petretti –. Sono come bambini, hanno bisogno di routine e di certezze. Il parco vuoto genera in loro una sorta di smarrimento. Più spaesati gli animali per natura più solitari che stabiliscono un forte legame con l’uomo come i rinoceronti, le giraffe, le foche. I keeper non li hanno comunque fatti annoiare». In vista della riapertura al pubblico il personale si sta organizzando per il contingentamento degli ingressi. Prevista la distribuzione di mascherine e guanti a coloro che ne sono sprovvisti e appositi dispositivi per evitare di appoggiarsi alle vetrate e alle balaustre. «Questo è un luogo di cultura e di intrattenimento – spiega Petretti –. Continueremo a informare ed educare per far trascorrere del tempo piacevole ai romani, che in questo momento ne hanno bisogno».

bioparco roma giraffeIntanto la Fondazione Bioparco tira le somme della «durissima» quarantena sotto l’aspetto economico–finanziario. «Per noi i mesi primaverili sono fondamentali – osserva il presidente –. Annualmente sosteniamo nove milioni di costi considerando anche la continua manutenzione delle strutture risalenti ai primi del ‘900. Tutto l’anno si regge sugli incassi di questi mesi. Non so come arriveremo a fine anno. L’aiuto del Comune di Roma è parziale, pari a un terzo del nostro fabbisogno. Il resto è generato dai biglietti. Quest’anno siamo a zero ma continuiamo a sostenere tanti costi, gli animali mangiano e necessitano di cure costanti. Abbiamo assoluto bisogno di sostegno anche in considerazione del fatto che i turisti, i tre quarti dei nostri visitatori, non potranno venire fino a fine anno. Dobbiamo puntare sul pubblico romano ora stremato dal punto di vista economico finanziario. Abbasseremo i prezzi, avvieremo una campagna promozionale ma necessitiamo di risorse e dovremo quindi trovare il giusto equilibrio fra le due cose».

11 maggio 2020